Si profila un paradosso, ma al momento la situazione per diversi diplomati magistrale inseriti nelle Gae con riserva è questa: chi ancora non ha ricevuto la sentenza di merito che esclude dalle graduatorie ad esaurimento, quelle dalle quali si pesca per le assunzioni, “rischia” di essere assunto con riserva alle prossime immissioni in ruolo, distanza di oltre un anno dal parere dell’Avvocatura dello Stato e a pochi mesi dalla doccia fredda del Consiglio di Stato, che ha sancito nuovamente l’illegittimità della loro posizione in GaE.
Infatti, in occasione delle prossime immissioni in ruolo, per il 50% si procederà con le graduatorie di merito dei concorsi, ma per l’altro 50% si utilizzeranno le GaE. In queste, ci sono ancora tanti candidati che non hanno ricevuto la sentenza di merito e che quindi si troverebbero ancora nelle liste per le assunzioni.
E’ vero che il decreto dignità ha previsto che i contratti di assunzione a tempo indeterminato saranno trasformato in tempo determinato entro giugno 2019, ma questo vale per le assunzioni dello scorso anno.
Di fatto, come abbiamo scritto anche in precedenza, i diplomati magistrale presenti nelle Gae con riserva, possono partecipare all’aggiornamento. Pertanto, questi docenti diplomati magistrale che hanno ricorsi pendenti potranno confermare l’iscrizione con riserva, anche cambiando provincia, pur mantenendo la riserva. Ciò vuol dire che non appena arriverà la sentenza di merito, la presenza in Gae cadrà.
Ma nel frattempo, i docenti confermeranno la loro posizione ed in teoria, se non arriveranno le sentenze in tempo, saranno immessi in ruolo. Se queste sentenze dovessero arrivare in corso d’anno, la continuità didattica verrà nuovamente meno in quelle circostanze.
Ricordiamo che il destino di migliaia di maestri è nelle mani della Corte di Cassazione, che si è riunita porte chiuse lo scorso 12 marzo, ma che ancora non ha reso pubblico il verdetto.
Come abbiamo avuto modo di riferire anche in altri articoli, a pesare sulla vicenda c’è senza dubbio la mancata presa di posizione da parte della politica, del tutto colpevolmente assente sino ad ora.
Il concorso straordinario infanzia e primaria previsto dal decreto dignità resta comunque una misura non soddisfacente in raffronto alla platea di interessati. Per non contare il fatto che le assunzioni dei vincitori del concorso straordinario potrebbero restare parcheggiati per un po’ di tempo in graduatoria.
I diplomati magistrali potrebbero comunque partecipare al prossimo concorso ordinario infanzia e primaria, il cui bando è previsto breve.
Il ministro Bussetti, ha infatti annunciato in precedenza di aver firmato gli atti preparatori per il bando del nuovo concorso ordinario per un totale di 16.959 posti.
Alla procedura potranno partecipare, quindi, chi possiede il diploma magistrale, liceo socio-psico pedagogico e diploma sperimentale ad indirizzo linguistico conseguiti entro l’a.s.2001/02 e i candidati in possesso della laurea in Scienze della Formazione o analogo titolo estero equipollente. Al momento, sembrano esclusi gli educatori che chiedono accesso all’infanzia.
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