Che fine faranno i diplomati magistrale assunti con riserva dalle Gae se il decreto scuola non dovesse essere pubblicato definitivamente? E’ una domanda molto importante che tocca una delle questioni più spinose degli ultimi anni.
Infatti, come sappiamo, il decreto scuola è stato approvato il 6 agosto scorso dal Consiglio dei Ministri con la formula “salvo intese”, ovvero entro il 28 agosto è possibile intervenire sul testo approvato e pubblicarlo successivamente in Gazzetta Ufficiale. Al momento, dato l’indirizzo che ha preso la politica l’approvazione definitiva appare molto difficile.
Diplomati magistrali con riserva: la proroga del decreto dignità?
Il decreto scuola, tuttavia, non contiene ovviamente solo le misure urgenti per stabilizzare i precari della scuola secondaria: l’articolo 4 del decreto legge – Proroga urgente delle graduatorie concorsuali per la scuola secondaria e proroga delle disposizioni in materia di continuità didattica di cui al decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito,
con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2018, n. 96 – prevede un’importante punto che riguarda i diplomati magistrale assunti in ruolo con riserva.
Infatti, allo stesso modo del decreto dignità risalente allo scorso anno, il decreto scuola prevede (o prevedeva) che la continuità didattica per i diplomati magistrali assunti con riserva dalle Gae non si interrompa nel caso della sentenza di merito durante l’anno, che sarà sicuramente negativa.
Per questo motivo, il contratto a tempo indeterminato stipulato con clausola per tali docenti, in caso di sentenza di merito, secondo il decreto dignità, doveva essere trasformato in un contratto a tempo determinato fino al 30 giugno.
L’articolo 4 del decreto scuola prevede infatti la proroga delle disposizioni del decreto dignità. Quindi, secondo il decreto legge, se i docenti diplomati magistrale assunti con riserva dal 1° settembre 2019 dovessero ricevere la sentenza di merito negativa nel corso dell’anno scolastico, il loro contratto sarebbe trasformato in una supplenza fino al 30 giugno 2020.
Cosa succede ai diplomati magistrali se il decreto scuola decade?
Appare evidente che, in caso di mancata pubblicazione del decreto scuola, non ci sarebbe alcun salvataggio per i diplomati magistrale, che ipoteticamente, potrebbero ricevere la sentenza di merito negativa a gennaio ed essere dunque licenziati in pieno anno. A piangere, oltre al docente, sarà soprattutto la continuità didattica.
A questo punto la questione nuovo Governo diventa decisamente importante anche da questo punto di vista: ripescheranno fra i primi provvedimenti le disposizioni del decreto scuola, compreso questo punto sui diplomati magistrale? Ci sarà un provvedimento urgente ad hoc? Oppure si lascerà cadere la questione per intervenire caso per caso più avanti?