Il concorso straordinario per diplomati magistrale sarà da 12mila posti e terrà conto della maggiore anzianità di servizio. Lo ha detto Lucia Azzolina (M5S), parlando nell’Aula della Camera sulle richieste di modifica ulteriori dell’articolo 4 del decreto dignità, sui diplomati magistrale, presentate dall’opposizione.
L’anzianità di servizio sarà determinante
La pentastellata, tra i pochissimi a parlare in Aula a nome della maggioranza e in difesa delle scelte prese anche dal Governo, ha annunciato un prossimo “concorso straordinario per 12 mila posti, che sono di più rispetto a 7 mila, che in quest’Aula oggi questo numero l’abbiamo sentito tante e tante volte. Parliamo di 12 mila posti, quindi di più, nel quale concorso stiamo valorizzando in particolar modo il servizio di quei docenti che hanno lavorato per anni all’interno della scuola primaria e dell’infanzia”.
Quindi, a fare la differenza, nella graduatoria che si andrà a determinare, a seguito del concorso straordinario per il cui accesso sono previsti almeno due anni di servizio nella scuola statale, sarà soprattutto l’anzianità di servizio.
Poi si passerà al concorso aperto a tutti
Una volta espletate le procedure di questo concorso straordinario, ha continuato Azzolina, “si è pensato ad un concorso ordinario, sempre per la scuola primaria e per la scuola dell’infanzia, nel quale potranno partecipare sostanzialmente tutti, anche coloro i quali non hanno i 24 mesi di servizio”.
“Tengo anche a sottolineare – ha continuato la grillina – che le procedure che abbiamo pensato sono procedure che rispettano le diversificazioni territoriali che ci sono all’interno di questo Paese, perché noi abbiamo delle GAE storiche al Sud stracolme, vincitori di concorso del 2016 ancora da assumere e idonei, e abbiamo un Nord Italia, invece, vuoto, dove i diplomati magistrali avranno tutta la possibilità di entrare di ruolo, perché entreranno di ruolo, tutti, grazie al concorso straordinario che stiamo facendo”.
“Bisognava rispettare la sentenza del Consiglio di Stato”
“Il nostro obiettivo primario era garantire la continuità didattica, ma nel rispetto, attenzione, della sentenza del Consiglio di Stato, perché le sentenze in questo Paese si rispettano – per anni non sono state rispettate, vanno rispettate – e, nel rispetto della Costituzione, ci siamo mossi soltanto all’interno di un principio, che è quello di legalità”, ha concluso Azzolina.