Dai microfoni di Radio Capital, il ministro Marco Bussetti risponde alla domanda sui diplomati magistrale, confermando le intenzioni già trapelate nei giorni scorsi: “nessuna sanatoria per i docenti col diploma, ma c’è la volontà di rispettare la sentenza del Consiglio di Stato. Tuttavia, a breve sarà emanato un decreto con delle soluzioni al problema”.
Dopo le ultime dichiarazioni, non si comprende però quale possa essere la strada da intraprendere. Probabilmente un concorso non selettivo sulla falsariga di quella della scuola secondaria o comunque la creazione di una terza graduatoria in subordine rispetto a GaE e GM in cui inserire diplomati magistrale e laureati in scienze della formazione primaria.
La posizione del dicastero dell’Istruzione, comunque, conferma che il neo ministro non intende avviare la sua “avventura” a Viale Trastevere con il piede sbagliato.
La decisione che verrà presa sui diplomati magistrale, quindi, dovrà essere valutata nei dettagli, per evitare rimostranze (e ricorsi!) da parte di eventuali precari danneggiati. Ma il campo è minato: c’è anche il problema di non discriminare gli altri docenti precari abilitati all’insegnamento, a partire dai 4mila laureati in Scienze della formazione primaria.
Sarà presa in considerazione l‘ipotesi della senatrice del partito democratico Simona Malpezzi?, che ha presentato un ddl sul reclutamento infanzia e primaria e sui diplomati magistrale. Il ddl prevede che le maestre assunte in ruolo con riserva e che quindi alla luce della sentenza del Consiglio di stato vedranno revocato il proprio ruolo, potranno lavorare come supplenti sullo stesso posto occupato fino ad ora, sino all’assunzione in ruolo, ovvero fino a quando la graduatoria di merito regionale non toccherà gli interessati. Si potrebbe definire, con estrema sintesi, come una “prenotazione” in attesa dello scorrimento della graduatoria, con l’ottica di salvaguardare sia l’insegnante che la continuità didattica.
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