Durante un question time il Ministro Marco Bussetti ha risposto ad una interrogazione alla Camera sui docenti in possesso del diploma magistrale conseguito prima dell’anno scolastico 2001/2002, ad opera di Nicola Fratoianni, di Liberi e Uguali.
Il Ministro dopo aver introdotto dicendo che si tratta del “tema più complesso e urgente del mio mandato”, ha confermato quanto riportato ampiamente da questa testata, ovvero che per assicurare il corretto avvio dell’anno scolastico, all’interno del decreto dignità è stato inserita una parte dedicata al tema che prevede di estendere a questo caso una norma già esistente (si tratta del DL 669/1996) che concede alle amministrazioni dello Stato di ottemperare all’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali entro 120 giorni dalla data di comunicazione del titolo esecutivo.
Il Ministro ribadisce dunque che tale tempo servirà per individuare una soluzione definitiva che possa risolvere la questione senza trascurare prima di tutto gli alunni, poi gli interessati, ma anche gli altri docenti che possiedono i titoli idonei per insegnare alla scuola dell’infanzia e primaria.
Bussetti chiede al Parlamento che in sede di conversione del decreto si dovrà individuare una modalità per salvaguardare tutto l’anno scolastico, oltre a specifiche procedure di reclutamento, senza trascurare coloro che hanno i titoli per accesso per scuola primaria.
Pertanto, si intuisce che Bussetti ritenga necessaria una procedura di reclutamento ad hoc per uscire dalla vicenda. Con le regole della 107 si potrebbe fare tramite un concorso riservato (come per la secondaria) e il terzo anno di FIT. Ma è ancora presto per capire dove si andrà.
Nicola Fratoianni replica al Ministro sottolineando le incertezze che riguardano la vicenda: “troppe ombre. Situazione troppo complessa. Anche perché troppo a lungo sono mancati interventi per assorbire il personale precario e per dare centralità all’insegnamento”.
Fratoianni fa notare che tale congelamento di 120 giorni “rischia anzi, in assenza di una soluzione definitiva, di produrre un doppio danno: un avvicendamento significativo di personale docente durante l’anno scolastico e un ulteriore aggravio rispetto alla condizione degli studenti. L’esecuzione delle sentenze poi rischia di mantenere una spada di Damocle sulla testa di molti docenti: senza stabilizzazione e a rischio licenziamento dopo anni di lavoro nella scuola”.
Anche Loredana De Petris, Presidente del Gruppo Misto, esprime le proprie riserve: “Sui Diplomati Magistrali il Governo ha deciso di non decidere, con gravi ripercussioni per le scuole e per gli interessati. Il Decreto Dignità, fa slittare semplicemente di 4 mesi l’effetto delle sentenze di merito che riguardano i 7500 maestri e maestre già assunti in ruolo che subirebbero uno slittamento di 4 mesi ma la conseguenza, ovvero la perdita di lavoro entro la fine del 2018, rimarrebbe immutata”.
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