Il parere dell’Avvocatura di Stato sulla vicenda dei diplomati magistrale è arrivato come un macigno per quasi 6000 insegnanti, che adesso rischiano seriamente il posto, ottenuto con la clausola legata al verdetto finale del Consiglio di Stato, che a dicembre si è espresso appunto negativamente.
La confusione è tanta, perché da una lato gli iscritti nelle gae tramite sentenza cautelare sapevano del rischio, ma dall’altro, bisogna adesso trovare rimedio specialmente per gli assunti, che per lavorare a scuola hanno fatto scelte di vita importanti (come trasferirsi da una regione all’altra) per non perdere la cattedra.
Se l’ipotesi di una corso concorso sembra per il momento non essere in cima ai pensieri, a prendere corpo seriamente sarebbe un concorso riservato per infanzia e primaria, sulla falsariga di quello in atto per la scuola secondaria, in cui a partecipare saranno sia i diplomati magistrale che i laureati in scienze della formazione primaria.
Sul tema si esprime Marco Campione, del partito democratico e della segreteria Miur: “la soluzione per i DM esiste (una fase transitoria in analogia a quanto previsto per la secondaria). E mi auguro che possa anche essere l’occasione per uniformare il reclutamento di primaria e secondaria, superando alcuni limiti del D.Lgs. 59 determinati proprio dal fatto che il 59 doveva occuparsi solo di secondaria. Entro luglio si può certamente fare e fare bene. Il Ministero e il Sottosegretario De Filippo hanno anche garantito tutto il supporto del Legislativo MIUR per coadiuvare gli uffici legislativi dei partiti e del Parlamento soprattutto con il fine di accelerare la tempistica“.
Campione però vuole sottolineare anche la posizione dei laureati in scienze della formazione primaria: “oggi tutti a parlare dei diplomati a rischio licenziamento, dicevo, ma ad esempio dei laureati in scienze della formazione primaria (alcuni peraltro sono fuori dalle graduatorie ad esaurimento) che rischiano di non essere mai assunti (o assunti molto tardi) qualora si optasse per una soluzione pasticciata non ve ne frega proprio nulla? E di come si diventa docenti non ve ne frega proprio nulla?”
Anche i sindacati confederali propongono il concorso riservato emanato dal Governo con un provvedimento d’urgenza, “che faccia salvi gli interessi di tutte le persone coinvolte ed eviti che si comprometta il buon andamento dell’attività scolastica”: infatti per Flc-Cgil, Cisl e Uil la soluzione passerebbe per un concorso riservato, cui potrebbero accedere sia i diplomati magistrale sia i laureati in Scienze della formazione primaria.
Anief invece vorrebbe la riapertura della GAE: “Su 120 mila docenti abilitati alle superiori, si legge su un comunicato, soltanto uno su tre ha presentato domanda di partecipazione alla fase transitoria che, peraltro, per come ideata, non garantisce l’immissione in ruolo di tutti né è utile al conferimento delle supplenze. Per i posti di sostegno, addirittura, si è presentato soltanto uno specializzato su sei degli ultimi cinque anni; uno su due è già di ruolo. Pertanto, ipotizzare, di applicare questo sistema di reclutamento alla primaria sarebbe inutile; meglio ritornare sui propri passi e riaprire le GaE come ha fatto il Parlamento nella XVI legislatura”.
Ad ogni modo, quello che è certo che gli insegnanti assunti finiranno l’anno scolastico e che per capire cosa ne sarà di loro e dei collegi nelle GaE bisogna attendere necessariamente la formazione del nuovo Governo.
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