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Diplomati magistrale, chi rischia il licenziamento e l’estromissione dalle GaE

Il parere dell’Avvocatura di Stato sulla vicenda dei diplomati magistrale è arrivato come un macigno per oltre 6000 insegnanti, che adesso rischiano seriamente il posto, ottenuto con la clausola legata al verdetto finale del Consiglio di Stato, che a dicembre si è espresso appunto negativamente.

In questi giorni sono molte le richieste di chiarimento che riguardano il tema, con molti docenti interessati che vorrebbero capire quale sarà il proprio futuro.

Chi non rischia il posto

Intanto è bene sottolineare che la sentenza del Consiglio di Stato non riguarda coloro che sono stati inseriti tramite sentenza già passata in giudicato. Quindi questi soggetti non rischiano nulla perchè il loro contenzioso è già chiuso.

Chi rischia il posto

In base alla sentenza del Consiglio di Stato e al parere dell’Avvocatura di Stato, è certo al momento che i 2000 docenti della sentenza perderanno il loro diritto e il restante numero che attende le singole sentenze di merito seguiranno sicuramente a ruota, dato che appare più che improbabile uno scioglimento della riserva diversa dal giudizio del Consiglio di Stato.
Fino a quando i procedimenti rimarranno in sospeso, i docenti interessati continueranno regolarmente a lavorare o ad essere inclusi nelle graduatorie a esaurimento.

In totale, la platea complessiva interessata da questa vicenda supera le 43 mila persone inserite nelle graduatorie ad esaurimento che tuttavia lo sono state a vario titolo: alcune sono attualmente in servizio, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. Molti altri invece non hanno lavorato nemmeno un giorno.

Chiaramente il problema principale riguarda soprattutto chi è stato assunto: oltre 6000 insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria si troverebbero da un giorno all’altro senza lavoro e retrocessi nelle graduatorie di istituto in seconda fascia. E senza il riconoscimento dell’anno di prova, come ha espressamente detto l’Avvocatura di Stato.

Come ricorda Italia Oggi, le immissioni in ruolo in bilico sono 6.669: 1.030 nella scuola dell’infanzia e 5.639 nella scuola primaria: circa i 2/3 delle assunzioni sono state effettuate prima del 2017/2018, in prevalenza nel 2016/2017 e un terzo riguarda docenti immessi in ruolo nell’anno in corso.

Il numero maggiore docenti assunti è al Nord: sono stati immessi in ruolo 499 docenti di scuola dell’infanzia e 4970 docenti di scuola primaria, per un totale di 5469 immissioni in ruolo da annullare: l’82% del totale. Al centro le immissioni in ruolo nell’infanzia sono state 362 e nella primaria 492 per un totale di 854 assunti a tempo indeterminato, sempre con clausola risolutiva: il 12, 8% del totale. Mentre al Sud, le graduatorie recano ancora in gran parte precari storici con molti punti. Nel meridione, infatti, le immissioni nell’infanzia sono state 169 e nella primaria 177, in tutto 346: il 5,2% del totale.

Quale soluzione?

La confusione è tanta, perché da una lato gli iscritti nelle gae tramite sentenza cautelare sapevano del rischio, ma dall’altro, bisogna adesso trovare rimedio specialmente per gli assunti, che per lavorare a scuola hanno fatto scelte di vita importanti (come trasferirsi da una regione all’altra) per non perdere la cattedra.
Se l’ipotesi di un corso concorso sembra per il momento non essere in cima ai pensieri, a prendere corpo seriamente sarebbe un concorso riservato per infanzia e primaria, sulla falsariga di quello in atto per la scuola secondaria, caldeggiato anche da Marco Campione, in cui a partecipare saranno sia i diplomati magistrale che i laureati in scienze della formazione primaria.

Le proteste

Le proteste e le manifestazioni proseguiranno nelle prossime settimane. Il 28 aprile, il Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati ha indetto uno sciopero della fame.

Per il 2 e 3 maggio prossimi è stato poi indetto uno sciopero dal Saese, cui ha aderito l’Anief, che ha anche programmato una manifestazione finale a Roma, con richiesta di inserimento immediato nelle GaE di tutti i diplomati magistrale ed abilitati in generale (senza il concorso riservato richiesto da Flc-Cgil, Cisl e Uil).

 

 

Fabrizio De Angelis

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