I nostri bambini valgono meno degli altri?
Lo scorso anno scolastico molti bambini hanno gioito a settembre poiché, grazie alle lotte delle proprie maestre, esse erano potute tornare nelle loro classi .
Una scelta intelligente dell’amministrazione che, ovviamente, è stata il risultato di presidi e scioperi che le maestre hanno condotto insieme ad un piccolo sindacato ma molto presente, la CUB Scuola.
Questa norma si pensava che, per intelligenza e uniformità di trattamento, sarebbe stata riproposta anche questo anno scolastico e invece no.
Maestre e bambini non sono sempre uguali e i ciechi burocrati della continuità didattica non hanno interesse .
I posti da noi occupati da 1/2/3/4 anni, dal 1 settembre saranno ‘vacanti’.
È necessario ed urgente che le scuole comunichino la presenza di questi posti, ad oggi “invisibili”, prima dei termini di scelta delle sedi. Questo passaggio è fondamentale, in nome della continuità didattica e scolastica
(molti di noi hanno vari incarichi collegiali); semplificherebbe il lavoro delle segreterie scolastiche e degli uffici scolastici; garantirebbe un minimo di dignità a chi, da anni, con sacrificio, impegno e dedizione, manda avanti il sistema scolastico nazionale.
A questo punto, noi, immesse in ruolo in questo anno scolastico 2020, chiediamo al Ministero dell’istruzione di creare le condizioni affinché non vi siano ingiustizie.
Chiediamo a gran voce di poter avere i medesimi diritti dei nostri colleghi dello scorso anno e che venga data alle scuole la possibilità di comunicare e “vedere” il numero effettivo dell’organico, per avviare al meglio un anno scolastico che si preannuncia molto particolare, garantendo un rientro post Covid dei bambini a scuola, che hanno bisogno di tutto fuorché altri sconvolgimenti emotivi e il cambio di maestra o maestro lo è .
Siamo certi che nessuno potrà rimanere sordo al nostro appello: fateci tornare nelle nostre classi!
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