Nei giorni scorsi si è parlato, proposito del concorso straordinario infanzia e primaria, dell’anno di prova e della possibilità di ripeterlo o meno per quei diplomati magistrale che già lo hanno superato. Ma non solo. Soprattutto fra i vari gruppi sui social, si è parlato a proposito di chi è stato ammesso in ruolo con riserva, di un possibile bonus da dare al prossimo concorso straordinario.
Sul tema è intervenuta Lucia Azzolina, deputata del Movimento Cinque Stelle, che spiega dalla propria pagina Facebook come stanno realmente le cose.
“Moltissimi docenti, scrive Azzolina, mi hanno chiesto chiarimenti in merito al cosiddetto bonus da dare o meno ai diplomati magistrali passati di ruolo con riserva per il concorso straordinario che verrà bandito. Innanzitutto invito tutti a non fare confusione perché ho letto diverse inesattezze. Il bonus non è legato alla ripetibilità dell’anno di prova, ripetibilità dell’anno di prova e bonus sono due cose diverse”.
La deputata infatti spiega che dare un bonus ai diplomati magistrale già immessi in ruolo con riserva “significherebbe dare un punteggio aggiuntivo nella tabella titoli a chi ha superato l’anno di prova seppur con riserva“.
Pertanto, per Lucia Azzolina è scontato che non ci sarà nessun bonus, perché “se venisse concesso sarebbe un atto palesemente incostituzionale avverso i diplomati magistrali precari e laureati in scienze della formazione primaria“.
Nel dettaglio, fa notare Azzolina, procedere in tal senso significherebbe andare contro la sentenza del Consiglio di Stato e potrebbe generare disparità e lo start alla macchina dei ricorsi.
Inoltre la deputata pentastellata puntualizza a tal proposito un altro punto: “2000 dei 7000 DM passati di ruolo con riserva avevano un solo anno di servizio di precariato. Passati di ruolo solo perché avevano fatto ricorso prima di altri e le loro ordinanze erano pervenute agli Ambiti territoriali anteriormente ad altre, non perché avessero punteggi elevati. Anzi diversi DM non erano passati di ruolo con riserva seppur avessero punteggi superiori proprio per le motivazioni suddette. Con il concorso straordinario non ci sarà la corsa a chi ha avuto l’ordinanza prima di altri, bensì una tabella titoli dove un peso preponderante avranno gli anni di servizio svolti”.
Il concorso straordinario, ricordiamo, è la misura individuata dal Governo per risolvere la questione dei diplomati magistrale, specie gli oltre 6mila assunti in ruolo con riserva.
In attesa del bando che renderà noti tutti i passaggi e le informazioni di carattere operativo, ricordiamo che:
– potranno partecipare al concorso straordinario i diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02 e i laureati in Scienze della Formazione Primaria che abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuativo, su posto comune o di sostegno, presso le scuole statali.
Come riferito anche in un precedente articolo, un anno di servizio è valido quando si raggiungono i 180 giorni.
Ciò vuol dire che per partecipare, secondo quanto riporta l’articolo 11, comma 14, del legge 3 maggio 1999 n. 124., bisogna aver prestato servizio, anche non continuativo, per almeno 180 giorni in un anno scolastico.
In alternativa, viene considerato valido il servizio dal 1/02 al termine degli scrutini o esami. Tali giorni di servizio obbligatori, ricordiamo, devono essere stati svolti negli ultimi 8 anni, alla data di scadenza del bando.
Ricordiamo che non è possibile sommare servizi che si riferiscono ad anni scolastici differenti, per cui i 180 giorni vanno calcolati solo per un anno scolastico.
Il concorso si dovrebbe articolare in una prova orale non selettiva (massimo 30 punti) e una valutazione titoli (massimo 70 punti).
Invece, il concorso ordinario per infanzia e primaria dovrebbe arrivare circa un anno dopo quello straordinario. Quindi, facendo dei calcoli molto approssimativi, la procedura ordinaria per infanzia e primaria dovrebbe arrivare a partire dal 2020.
Quindi, gli esclusi di questa prima tornata concorsuale, come i laureati del nuovo ordinamento di scienze della formazione primaria, dovranno attendere un bel po’ prima di partecipare al concorso.
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