A partire da mercoledì 25 luglio l’Aula della Camera inizierà l’esame del “Decreto dignità” per convertirlo in legge.
Il provvedimento contiene una disposizione relativa alla questione dei diplomati magistrale con la quale si prevede che l’Amministrazione abbia 120 giorni di tempo per eseguire le sentenze giurisdizionali.
La Commissione Cultura, pochi giorni fa, si è già espressa in merito approvando un “parere favorevole con condizioni”.
Ecco il testo.
“La Commissione esprime parere favorevole con la seguente condizione:
sia modificato l’articolo 4 del decreto-legge, individuando modalità di esecuzione delle sentenze relative ai diplomati magistrali idonee a salvaguardare, nel preminente interesse delle alunne e degli alunni, la continuità didattica per tutto l’anno scolastico 2018/2019, nonché a dare compiuta definizione al relativo quadro normativo, contemperando gli interessi dei diplomati magistrali con quelli di coloro che sono in possesso dei titoli attualmente richiesti dalla normativa di settore per l’accesso all’insegnamento nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia”.
L’esame del provvedimento, almeno per quanto riguarda l’articolo 4, non dovrebbe presentare sorprese.
Fra tutti gli emendamenti presentati potrebbe essere accolto quello della deputata Lucia Azzolina (M5S) che prevede l’abrogazione del comma 131 della legge 107 relativo alla impossibilità di rinnovare l’incarico ai docenti precari con 36 mesi di servizio.
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