Il Ministro Fedeli ha ascoltato i referenti piemontesi del coordinamento dei diplomati magistrale, facendo intendere una posizione di ascolto e comprensione nei confronti del tema, sempre più spinoso dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che di fatto condannerebbe moltissimi maestri della scuola primaria e dell’infanzia, specie al Nord.
Infatti, nella mattinata del 2 febbraio, al Teatro civico di Vercelli, prima della cerimonia per il ventesimo anno di attività dell’Università del Piemonte orientale, i diplomati magistrale del Piemonte, regione particolarmente coinvolta nella questione, hanno incontrato il Ministro dell’Istruzione, ottenendo a mero titolo significativo, un “selfie” che andrebbe a rappresentare una vicinanza da parte dell’inquilina di Viale Trastevere alle maestre che rischiano il posto.
“Documenti alla mano, dichiarano le docenti intervenute alla Gazzetta di Alba, abbiamo dettagliatamente esposto al Ministro sia il diritto acquisito alle Gae sia il diritto allo scioglimento della riserva del personale in ruolo“.
Le maestre hanno riferito alla ministra quali sono tutte le problematiche, ovvero quella più pressante dei licenziamenti, ma non affatto secondarie anche la continuità didattica, su cui più volte il Miur ha voluto fare leva per rassicurare, almeno per questo anno scolastico, gli insegnanti in ruolo o supplenti.
Inoltre, le docenti riferiscono che “sono stati consegnati al Ministro documenti comprovanti l’estromissione dal ruolo di persone disabili, le mozioni a nostro favore presentate da varie amministrazioni e regioni d’Italia, gli articoli di protesta dei genitori, la sentenza di equiparazione e gli attestati di superamento dell’anno di prova. Abbiamo inoltre evidenziato la spada di Damocle regalataci dalla Buona scuola che incombe su tutti i docenti che superano i 36 mesi di servizio.
La risposta del ministro Fedeli non è stata sorprendente, dato che ha confermato che non arriverà nessuna novità prima del parere dell’Avvocatura di Stato, ma tuttavia si “è esplicitata a tutela di coloro che svolgono la nostra professione”.
Inoltre, pur non entrando nel merito della questione, ha riferito la ministra che il problema risiede nel fatto che all’interno dei diplomati magistrali ci sono varie categorie e quindi bisogna studiare come risolvere ognuna di queste categorie.
A testimonianza di quanto detto, ecco il “selfie” con i referenti del coordinamento piemontese dei diplomati magistrale con il cartello: “La maestra non si tocca“.
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