Dopo il nulla di fatto del 16 e 17 gennaio fra Miur e sindacati, nella giornata del 22 gennaio, il capo di gabinetto dell’amministrazione ha ricevuto le associazioni Mida e Adida, insieme al gruppo SiamoNoi scuola, per discutere dei diplomati magistrale. Anche in questo caso, non è emersa nessuna novità rilevante.
Il Ministero ha chiarito che la questione ruota attorno al parere dell’avvocatura di stato, come più volte riportato da questa testata, facendo sapere che, nonostante i tempi non saranno prevedibili, “la stessa amministrazione ha sollecitato una risposta a breve, necessaria per interpretare l’eventuale nomina da GAE per chi è attualmente inserito con riserva”. L’urgenza di questo punto, anche se riguarda pochissimi casi concentrati in due regioni, è dovuta al fatto che i dirigenti scolastici devono procedere con le nomine a tempo indeterminato, e quindi il parere dell’Avvocatura risulta indispensabile.
Per quanto riguarda le sentenze passate in giudicato, in attesa del parere dell’Avvocatura di Stato, le associazioni Mida e Adida riferiscono di aver rilevato un’apertura da parte del MIUR nei confronti degli interessati.
Tuttavia, prima di venti giorni dal parere, non sarà individuata la “linea da seguire per dipanare la vicenda”.
Ad ogni modo, le associazioni scrivono che “ogni modalità necessaria per gestire la complessa situazione, caratterizzata da situazioni molto diverse tra loro, dovrà necessariamente essere individuata entro l’inizio dell’anno scolastico prossimo”, si legge sul resoconto delle associazioni, che inoltre scrivono: “il MIUR non vede altra soluzione nel diritto per la vicenda, perché a differenza del passato, è proprio da qui che ritengono sarà possibile trovare il bandolo della matassa, anche nella differenza di situazioni particolari che non potranno che essere affrontate nella loro specificità”.
Ricordiamo che nei precedenti incontri, i sindacati hanno ricevuto alcuni dati in merito alla concentrazione dei diplomati magistrale in Italia: la concentrazione di diplomati magistrale al Nord è molto elevata, e i dati indicano che in Lombardia la concentrazione è del 39,3% (2622 assunte), in Piemonte il 13,7% (911 assunte), in Veneto con il 13,2% (880 assunte), a cui si aggiungono in particolare la Liguria, anch’essa un’anomalia interessante, con 3,7% corrispondenti a 249.
Come abbiamo visto, il 16 gennaio la sesta sezione del Consiglio di Stato pubblica ha emesso una sentenza di segno diverso dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, in linea invece con le precedenti, favorevoli quindi ai docenti ricorrenti, riconoscendo il diritto di questi docenti ad inserirsi nelle GaE.
Quindi, nonostante sia stata emessa, il 20 dicembre scorso, la sentenza negativa dell’adunanza Plenaria ai 43.534 ricorrenti iscritti nelle stesse graduatorie e i 6.669 entrati in ruolo ma con la sentenza ancora non passata in giudicato, ha fatto decisamente scalpore tale decisione.
In realtà, è bene precisare, la decisione risale allo scorso luglio 2017, solo che è stata emessa e resa dai giudici di Palazzo Spada soltanto il 16 gennaio.
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