Politica scolastica

Diplomati magistrale fuori GaE, il caso diventa politico. Liberi e Uguali: emblema fallimento L.107/15

Quello dei maestri con diploma magistrale diventa sempre più un caso politico. Anche per la Sinistra occorre intervenire, senza però ledere i diritti dei laureati in Scienze della formazione primaria.

Nel giorno di avvio dello sciopero della fame, messo in atto davanti al Miur da un gruppo di maestre per chiedere pubblicamente una soluzione legislativa che superi la sentenza dell’adunanza plenaria, la cui applicazione li escluderebbe dalle GaE pure se già assunti in ruolo, il partito Liberi e Uguali esce allo scoperto: lo fa, esprimendo solidarietà alla protesta e allo sciopero della fame dei maestri davanti al Miur e chiedendo al governo un decreto (anche se al momento l’esecutivo Gentiloni, uscente, può operare solo per questioni di estrema urgenza o atti dovuti).

De Petris: serve una risposta concreta

“Piena solidarietà – osserva la senatrice Loredana De Petris – all’iniziativa di protesta e sciopero della fame che cominciano oggi al MIUR, lanciati dal coordinamento dei diplomati magistrali che chiedono giustizia per tutte le maestre e i maestri, esclusi da una possibile stabilizzazione, ma che in questi anni hanno garantito e mantenuto la scuola dell’infanzia e primaria”.

A seguito della sentenza dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato con cui è stato negato l’inserimento in GaE ai diplomati magistrali ante 2001/02 – continua De Petris – ci siamo immediatamente preoccupati dei possibili scenari e abbiamo chiesto una riposta concreta al Governo per cercare una soluzione”.

“La Buona Scuola è stato un totale flop”

“A distanza di più di tre anni dall’approvazione della Legge 107, l’idea della Buona Scuola è stato un totale flop, dal tentativo maldestro del bonus premiale dei docenti alla chiamata diretta, oltre il caos dei diplomati magistrali e il continuo balletto di cattedre che non garantiscono l’offerta formativa”.

“Tutto questo noi lo avevamo già detto: ora è urgente, prima che si concluda quest’anno scolastico, un decreto per riaprire le GaE alle maestre e i maestri e avviare un piano pluriennale di assunzioni che garantisca innanzitutto a quella migliaia di bambini il diritto alla continuità didattica”, conclude De Petris.

Fassina: serve una soluzione equilibrata

A dire la sua è anche Stefano Fassina, componente della commissione speciale di Montecitorio. “La Ministra Fedeli – chiede l’esponente di LeU – convochi i capigruppo dei partiti alla Camera e al Senato, concordi un Decreto Legge per confermare in servizio chi è stato assunto con contratto a tempo indeterminato e per confermare nelle Gae chi vi è inserito. Si può trovare una soluzione equilibrata che non dimentichi i diritti delle laureate e laureati in Scienza della Formazione primaria”.

“Quello che non si può fare – conclude Fassina – è ignorare il dramma di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori e compromette la qualità e la continuità didattica per centinaia di migliaia di bambini. Gli errori compiuti negli ultimi due decenni non si possono scaricare su insegnanti e alunni”.

Alessandro Giuliani

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