La vicenda dei diplomati magistrale coinvolge l’opinione pubblica da dicembre scorso, subito dopo la sentenza dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato. Anche se il Miur pubblicherà breve un decreto per l’aggiornamento della seconda fascia di istituto in cui far inserire le maestre che saranno espulse dai ruoli e dalle GaE, ancora si continua a lottare. A fianco degli insegnanti si schierano i genitori degli alunni, che non vogliono lasciare andare le insegnanti che in questi anni hanno seguito i loro figli.
A titolo di esempio, pubblichiamo una lettera scritta dai genitori dell’Istituto comprensivo Centro storico di di Alba, che hanno inviato alla dirigente della scuola e destinata all’Ufficio scolastico, allo scopo di far permanere in servizio l’insegnante della sezione prossima all’addio a causa della sentenza del Consiglio di Stato.
“Con la presente noi genitori dei bambini frequentanti la classe 1° A della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Centro Storico di Alba, desideriamo manifestare la Ns stima nei confronti dell’insegnante che ne ha seguito la formazione. L’inizio della scuola rappresenta per ogni bambino una fase di transizione molto importante nel proprio percorso di crescita, e in questo percorso la maestra Laura ha costituito un punto di riferimento importante per i Ns bambini. Noi non vogliamo entrare nel merito delle decisioni Istituzionali ma come genitori desideriamo tutelare il bene dei Ns figli e se di “Buona Scuola” ci piace parlare non si può dimenticare l’impegno profuso dal corpo docente interessato dalle ultime sentenze del Consiglio di Stato che non ne consente più il mantenimento in ruolo, ma che è stato ed è fondamentale nella formazione non solo scolastica ma anche umana delle future generazioni.
Per tutto quanto sopra siamo certi che da parte Vs nulla rimarrà intentato affinché sia garantita la continuità didattica ai Ns bambini con il mantenimento in ruolo della maestra”.
La nota che presto il Miur invierà a tutti gli USR, renderà operativi i dettami contenuti nel parere dell’Avvocatura di Stato. Nella nota, si ribadisce che gli uffici dovranno dare applicazione alle sole sentenze di merito, via via che saranno notificate, con il depennamento degli interessati dalle GAE e la risoluzione del contratto di lavoro sottoscritto per effetto dell’inserimento con riserva a suo tempo ottenuto nelle GAE stesse.
Si conferma invece che gli effetti prodotti da sentenze favorevoli ai docenti diplomati e passate in giudicato sono mantenuti a pieno titolo, ivi compresa l’eventuale immissione in ruolo.
L’Amministrazione ha inoltre comunicato che nel consueto decreto riguardante gli annuali aggiornamenti GAE (scioglimento delle Riserve per conseguimento del titolo di accesso, presentazione del titolo di sostegno conseguito entro il 30 giugno, diritto alla riserva di cui alla legge 68) saranno stabilite le modalità con cui procedere all’inserimento in graduatoria di II fascia per coloro che, essendo in ruolo con clausola risolutiva, non avevano potuto nel giugno dello scorso anno presentare domanda per l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto.
Oltre ai genitori che chiedono a gran voce il mantenimento del ruolo, continuano, come abbiamo visto in precedenza, le proteste dei diplomati, che chiedono a gran voce un provvedimento urgente di natura politica che possa contrastare o migliorare quanto stabilirà il decreto ministeriale. Con i diplomati magistrale, ultimamente, si sono schierati anche gli enti locali. “Dalla nostra parte, spiega Elena De Meo, coordinatrice nazionale del Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati – ci sono i Comuni, le Province e le Regioni: sanno che in questa situazione, con 55mila docenti senza più al loro posto, l’anno scolastico non potrà partire. Vogliamo continuare ad insegnare alle nostre classi e ai nostri alunni. Non possiamo vanificare tutto per per colpa di un errore tecnico, visto che l’adunanza plenaria ci dice che avremmo dovuto ricorrere nel 2007” ma era impossibile.
L’amministrazione ha, giustamente, pensato di non interrompere l’attività didattica per quest’anno scolastico e procedere al termine delle attività didattiche. Si attende la famosa soluzione politica che possa cambiare le sorti di oltre 50 mila insegnanti in GaE e più di 6mila docenti assunti in ruolo. Soluzione che, a giudicare dai tempi di formazione del nuovo Governo non potrebbe arrivare nei tempi sperati e soprattutto necessari: infatti, considerando che maggio è concluso, gli interessati devono sperare che la nuova legislatura metta mano immediatamente alla questione per arrivare ad una conclusione prima dell’inizio dell’anno scolastico 2018/2019. Ma sarà davvero prioritario questo tema? E anche se lo fosse, cosa possibile comunque, come si dovrebbe attuare? Organizzare un concorso riservato come vorrebbero in molti richiede un’organizzazione che difficilmente potrà arrivare a buon fine entro il 1° settembre 2018.
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