Sui diplomati magistrale c’è un aggiornamento: il Consiglio di Stato, con sentenza nr.1931 del 28.03.18, ha accolto il ricorso in appello dello Snadir, relativo alla questione dei diplomati magistrali, affermando la giurisdizione del Giudice amministrativo, rimettendo la causa al Tar del Lazio per riesaminare le ragioni, nel merito, non affrontate dai citati giudici.
La competenza nel merito va al Giudice amministrativo
Il Tar del Lazio, infatti, come scrive lo Snadir, aveva illegittimamente statuito la propria incompetenza a decidere sulla specifica questione.
Pertanto, la partita ancora non è chiusa: anche se la sentenza in questione non ha affrontato il merito delle richieste dei diplomati magistrali dopo la decisione dell’Adunanza Plenaria del 20.12.2017, vero è che non ha chiuso la controversa vicenda, come pur avrebbe potuto fare confermando le motivazioni della menzionata decisione di dicembre.
Di conseguenza lo Snadir chiederà al Tar del Lazio di rimettere la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Ancora manca il parere dell’Avvocatura dello Stato
In tutto questo contesto, manca ancora il parere dell’Avvocatura di Stato, che era attesa per venerdì 23 marzo, che però non è arrivato o comunque reso pubblico.
Ricordiamo che le ipotesi di soluzione formulate in questi mesi in merito sono molte: dalla graduatoria ad hoc riservata, all’anno di prova equivalente al concorso. Ma il corso – concorso sembrerebbe la soluzione più gradita a Viale Trastevere, almeno fino ad oggi.
Adesso, tale spostamento di competenze di giudizio, appare più come un ennesimo prolungamento della vicenda e una sorta di “scaricabarile” che non riesce a sbrogliare la matassa, che da dicembre incombe come un macigno su oltre 50mila diplomati magistrale, di cui circa 6mila già immessi in ruolo.
A questo punto, diventa sempre più urgente una soluzione dalla politica.