L’incontro sulle assegnazioni provvisorie è stata l’occasione per il Miur di mostrare ai sindacati le prossime azioni in merito alla vicenda dei diplomati magistrale. Questi, come noto, finiranno nelle graduatorie di istituto in seconda fascia.
Il Miur, infatti, ha illustrato la nota che presto sarà inviata a tutti gli USR, in cui si darà applicazione al parere dell’Avvocatura di Stato. Nella nota, scrive Cisl Scuola, si ribadisce che gli uffici dovranno dare applicazione alle sole sentenze di merito, via via che saranno notificate, con il depennamento degli interessati dalle GAE e la risoluzione del contratto di lavoro sottoscritto per effetto dell’inserimento con riserva a suo tempo ottenuto nelle GAE stesse.
Si conferma invece che gli effetti prodotti da sentenze favorevoli ai docenti diplomati e passate in giudicato sono mantenuti a pieno titolo, ivi compresa l’eventuale immissione in ruolo.
L’Amministrazione ha inoltre comunicato che nel consueto D.M. – in via di emanazione – riguardante gli annuali aggiornamenti GAE (scioglimento delle Riserve per conseguimento del titolo di accesso, presentazione del titolo di sostegno conseguito entro il 30 giugno, diritto alla riserva di cui alla legge 68) saranno stabilite le modalità con cui procedere all’inserimento in graduatoria di II fascia per coloro che, essendo in ruolo con clausola risolutiva, non avevano potuto nel giugno dello scorso anno presentare domanda per l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto.
Come abbiamo visto in precedenza, le proteste dei diplomati non accennano a placarsi e si chiede a gran voce un provvedimento urgente di natura politica che possa contrastare o migliorare quanto stabilirà il decreto ministeriale. Con i diplomati magistrale, ultimamente, si sono schierati anche gli enti locali. “Dalla nostra parte, spiega Elena De Meo, coordinatrice nazionale del Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati – ci sono i Comuni, le Province e le Regioni: sanno che in questa situazione, con 55mila docenti senza più al loro posto, l’anno scolastico non potrà partire. Vogliamo continuare ad insegnare alle nostre classi e ai nostri alunni. Non possiamo vanificare tutto per per colpa di un errore tecnico, visto che l’adunanza plenaria ci dice che avremmo dovuto ricorrere nel 2007” ma era impossibile.
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