Non si ferma la lotta dei diplomati magistrale.
Dopo lo stop del Consiglio di Stato e il parere dell’Avvocatura dello Stato, hanno deciso di inscenare una nuova forma di protesta: lo sciopero della fame.
Da sabato 28 aprile, presso il Miur, a Roma, il Coordinamento diplomati magistrali abilitati darà vita a una protesta per salvare il loro futuro.
Quasi 7mila e 500 docenti immessi in ruolo da uno o addirittura due anni potranno concludere l’anno scolastico e poi dovranno dire addio alla cattedra.
Per chi è stato assunto in pianta stabile perché, per la maggior parte di questi, c’era la clausola risolutiva che sarebbe scattata in caso di giudizio negativo da parte del Consiglio di stato. Per salvare tutto l’unica soluzione sarebbe quella di riaprire le graduatorie ad esaurimento, ma senza governo non si può fare.
Con una nota, sul proprio profilo ufficiale Facebook, l’associazione Adida rende noto l’esito dell’incontro avuto al Ministero con i rappresentanti dell’amministrazione centrale: salve le sentenze passate in giudicato, il Miur darà seguito alla sentenza della Plenaria. I docenti diplomati magistrale non hanno diritto di stare in GaE, verranno quindi rimossi da tali graduatorie per titoli a scorrimento per il ruolo e ricollocati in seconda fascia delle graduatorie di istituto dove potranno continuare a lavorare su maternità, malattie e sui posti di sostegno. I ruoli verranno tutti revocati.
L’Avvocatura di Stato ritiene che l’anno di prova superato non sia legittimato in quanto preso da una graduatoria che non spettava al concorrente e quindi non ha valenza di idoneità. Il Miur rimanda quindi la soluzione alla politica che potrà intervenire sui ruoli. Il vice capo di Gabinetto ha invitato le categorie interessate a rapportarsi con i contro interessati in maniera produttiva, invita, inoltre, a tenere in considerazione nelle richieste i laureati in Scienze della formazione primaria.
Dopo il sostegno dell’Anief, alle ragioni della protesta estrema lanciata dal Coordinamento nazionale dei diplomati magistrale abilitati, ora scendono in campo anche gli insegnanti abilitati con il Tfa, e Pas delusi dalla fase transitoria: con un comunicato impeccabile, chiedono a gran voce la riapertura delle GaE a tutto il personale abilitato, al fine di trovare una soluzione “alla paradossale situazione dei docenti precari nelle scuole secondarie”.
I raggruppamenti, che contengono al loro interno migliaia di docenti, ricordano di avere “tutto il diritto di entrare in un canale che consenta il loro immediato inserimento in ruolo”. E “per tale motivo insieme ai colleghi della scuola primaria chiediamo a gran voce di essere inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento e condanniamo il ridicolo concorso a cattedra ideato con i decreti delegati della Buona Scuola”.
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