Politica scolastica

Diplomati magistrale in stand by, requisitoria della sen. Malpezzi: Governo come Ponzio Pilato

Sui maestri con diploma magistrale, il Governo M5S-Lega si è comportato come Ponzio Pilato, ma presto verrà smascherato, perché la decisione di non decidere nulla, “congelando” tutto per quattro mesi, porterà il caos organizzativo, andando produrre dei danni notevoli sia a docenti sia agli alunni: è durissimo il commento della senatrice Simona Malpezzi, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd, sulla decisione del CdM di mettere in stand by per 120 giorni le sentenze dei giudici sulla non permanenza dei maestri diplomati.

La dem: potenziamento tempo pieno con piano di assunzioni e fase transitoria

“Il governo del congelamento Frozen farà passare un’estate da incubo a migliaia di insegnanti e un autunno anche peggiore a tantissimi bambini”, ha detto la senatrice, il 5 luglio, a margine del presidio dei docenti delle GaE e dei laureati in Scienze della formazione primaria davanti al MIUR.

“La scelta di congelare per 120 giorni la situazione dei diplomati magistrali e, quindi, di non assumere nessuna decisione nel merito – ha continuato la democratica – rischia solo di creare più caos e di danneggiare i docenti e gli alunni”.

“Dico chiaramente che la strada è una soltanto: procedere al potenziamento del tempo pieno con un piano di assunzioni e dare il via a una fase transitoria che tenga insieme i diritti di tutti i docenti coinvolti che, oggi, sono stati penalizzati dalla scelta pilatesca del governo”.

Migliaia di maestri nell’incertezza

La senatrice, quindi, si scaglia contro il nuovo responsabile del Miur, che avrebbe sostenuto di avere agito per salvare l’anno scolastico ma senza alcuna certezza in merito. Anzi.

“Reputo gravissima – ha concluso la Malpezzi – la decisione del Ministro Bussetti di rinviare a data da destinarsi la questione, lasciando nell’incertezza migliaia di lavoratori. Con questa non scelta come pensano di garantire un avvio ordinato dell’anno scolastico? Le promesse della campagna elettorale sono diventate carta straccia”.

Alessandro Giuliani

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