Sui maestri con diploma magistrale la partita è ancora tutta da giocare. E le ipotesi circolate il 7 giugno non avrebbero fondamento. Lo dice il Miur, sostenendo quindi che l’atteso decreto per superare la sentenza del Consiglio di Stato di fine 2017 è tutt’altro che in via di approvazione.
“La situazione dei diplomati magistrali – si legge in una nota emessa da Viale Trastevere nel tardo pomeriggio – è una delle priorità all’attenzione del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti”.
“In questi giorni – prosegue la nota – il Ministro sta verificando le possibili soluzioni che tengano conto delle attese dei diversi portatori di interesse. Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa. Risultano quindi premature le ipotesi che circolano in queste ore sulla stampa”.
Insomma, le decisioni sarebbero tutt’altro che prese. La sottolineatura del dicastero dell’Istruzione, comunque, conferma che il neo ministro dell’Istruzione non intende avviare la sua “avventura” a Viale Trastevere con il piede sbagliato.
La decisione che verrà presa, quindi, dovrà essere valutata nei dettagli, per evitare rimostranze (e ricorsi!) da parte di eventuali precari danneggiati. Il problema rimane, in particolare, quello di non discriminare gli altri docenti precari abilitati all’insegnamento, a partire dai 4mila laureati in Scienze della formazione primaria.
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