In seguito allo sciopero dell’8 gennaio, che ha visto mobilitarsi i diplomati magistrale a Roma e in altre città italiane per protestare contro la sentenza del Consiglio di Stato, che ha stabilito la non legittimità dei docenti con diploma magistrale nelle GaE.
Fra i protagonisti della sciopero, le associazioni Mida e Adida, che nella giornata dell’8 gennaio sono state ricevute da alcuni esponenti del ministero, per esporre il proprio punto di vista.
Riportiamo il resoconto congiunto dei due movimenti:
Il giorno 8 gennaio si è tenuta una partecipata manifestazione davanti al Ministero dell’Istruzione, organizzata da varie sigle che hanno riempito la piazza per oltre sette ore. Sono accorsi docenti da tutte le parti del Paese, per chiedere a gran voce una soluzione politica che garantisca la permanenza nelle GAE e di conseguenza nei loro posti di lavoro, posizione sulla quale grava come un macigno la sentenza del Consiglio di Stato che ha dimostrato un orientamento diverso rispetto a quanto fatto negli anni e nelle numerose sentenze a favore della categoria, alcune delle quali definitive.
Le Associazioni Adida e Mida, le prime a mobilitarsi e ad aderire allo sciopero indetto dal SAESE, si sono compiaciute nel vedere come via via tutte le altre sigle, compresi i sindacati della scuola più rappresentativi, si sono uniti nella protesta, favorendo la partecipazione massiccia di docenti a Roma come in altre piazze d’Italia.
Grazie a Mario Pittoni, durante la manifestazione, una delegazione composta da varie rappresentanze dei gruppi di docenti presenti, è stata ricevuta al MIUR da membri della Segreteria della Ministra Fedeli. Adida e Mida, presenti all’incontro rispettivamente con Valeria Bruccola e Rosa Sigillò, hanno esposto i nodi della questione e la necessità di elaborare una soluzione attuabile e in tempi celeri. Tra i punti toccati durante l’incontro, abbiamo sollecitato la necessità impellente di salvaguardare i ruoli già attribuiti e l’opportunità di una formula che permetta il definitivo inserimento in GAE, superando così l’ostacolo costituito dalla Sentenza del Consiglio di Stato. In subordine sono state tracciate altre ipotesi per le quali si è ribadita l’impossibilità di ricalcare quanto avvenuto per il Transitorio della Secondaria, ordine di scuola che presenta caratteristiche occupazionali ben diverse rispetto la scuola primaria e la scuola dell’infanzia.
Nei prossimi giorni saremo nuovamente ricevute al MIUR e questo ci permetterà di approfondire ogni aspetto di una proposta articolata che contempla anche i laureati in Scienze della Formazione Primaria che con i Diplomati magistrali condividono il percorso di negazione e disconoscimento.
Abbiamo fatto infine presente che la necessità di una soluzione politica è assolutamente urgente, per scongiurare la possibilità che si vada avanti in sede legale, con evidenti ripercussioni sulle posizioni finora raggiunte.
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