Potrebbe essere ad un punto di svolta la situazione degli aspiranti docenti con diploma magistrale conseguito prima del 2002.
Dopo la pronuncia del Consiglio di Stato dello scorso 19 febbraio, con cui è stato disposto l’inserimento con riserva nelle graduatorie ad esaurimento di circa 700 docenti in possesso di diploma magistrale abilitante, abbiamo chiesto al presidente dell’Associazione Nazionale Orizzonte Docenti, Antonino Ballarino, di fare il punto della situazione, tenuto conto che sin dall’inizio ha sposato le ragioni dei docenti diplomati.
Dal mese di giugno 2014, così come altre associazioni di categoria, anche l’Anod ha infatti avviato una campagna di ricorsi volti a contrastare la resistenza del ministero dell’Istruzione, che continua ad opporsi ad inserire nelle graduatorie ad esaurimento i docenti in possesso di diploma magistrale abilitante.
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“Siamo ad un punto di svolta – risponde Antonino Ballarino – perché in attesa del pronunciamento dell’Adunanza plenaria, la VI sezione del Consiglio di Stato infatti sta ancora confermando il proprio originario orientamento, volto a consentire l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante. Dopo aver ottenuto l’inserimento di un primo gruppo di ricorrenti in graduatoria, con l’ordinanza del Consiglio di Stato 5513 del 2014, abbiamo ottenuto un altro provvedimento favorevole alle ragioni dei diplomati con la recente ordinanza 547 del 2016”.
Sino ad oggi, sono circa un migliaio i ricorrenti che hanno ottenuto l’inserimento nelle graduatorie grazie alle azioni legali promosse dall’Anod, che vanno ad aggiungersi alle altre migliaia di docenti inseriti con le pronunce favorevoli ottenute dai legali di altre associazioni.
“Ritengo che abbiamo ottenuto un grande risultato, ma – continua Ballarino – si tratta solo di un piccolo passo verso il raggiungimento del nostro vero obiettivo, ossia fare inserire a pieno titolo nelle Gae i docenti in possesso di diploma magistrale abilitante. Attendiamo con fiducia il pronunciamento dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato e delle Sezioni unite della Corte di Cassazione, fermo restando che andremo comunque avanti nell’azione che ormai da circa due anni stiamo conducendo innanzi al Tar ed ai giudici del lavoro di tutta Italia”.
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