C’è molta attesa sulla questione dei diplomati magistrale che potrebbe essere oggetto del primo provvedimento di legge del nuovo Governo, come abbiamo già annunciato nei giorni scorsi.
Sul tema abbiamo sentito anche la senatrice Simona Malpezzi (PD) che ha depositato in Parlamento una proposta di legge per la soluzione del problema.
Senatrice, vuole sintetizzare in due battute la sua proposta?
Noi vogliamo tenere conto dei diritti di tutti, dai diplomati magistrali, ai precari storici inseriti nelle GAE e ai laureati in scienze della formazione primaria.
Innanzitutto abbiamo fatto una mappatura delle graduatorie di tutte le province che conferma la notevole disomogeneità a livello territoriale: mentre al nord abbiamo moltissimi posti a disposizione occupati anche da chi è stato assunto seppure con riserva, mentre al sud c’è una sorta di ingorgo che dipende sia dal numero dei docenti ma anche e soprattutto dal numero degli alunni. La nostra proposta prevede un piano di assunzioni anche per contrastare la povertà educativa ed è finalizzato a diversi obiettivi: istituire l’organico di potenziamento all’interno della scuola dell’infanzia, aumentare il numero delle classi, diminuire il numero degli alunni nelle classi e garantire un tempo scuola più esteso istituendo quindi classi di tempo pieno anche nelle regioni del sud.
Il disegno di legge parla anche di numeri ?
Certamente, abbiamo fatto una stima, si tratta di poco più di 18mila assunzioni in 3 anni e secondo noi la spesa è del tutto sostenibile. Il Governo precedente aveva assunto 100mila docenti, quindi un piano da 6mila assunzioni all’anno è del tutto sostenibile.
Oltre alle assunzioni cosa prevede la sua proposta?
Ci sono altri due punti qualificanti.
Intanto per i 50mila DM che non sarebbero più in graduatoria a causa della sentenza del Consiglio di Stato prevediamo un percorso simile a quello già fissato per la secondaria con il Decreto legislativo 59.
Noi pensiamo ad una prova orale con valore selettivo insieme con valutazione dei titoli.
Inoltre per i 6mila docenti che sono già stati assunti con riserva prevediamo una sorta di supplenza annuale fino al raggiungimento del ruolo in modo da garantire la continuità didattica degli alunni.
Senatrice, una domanda è d’obbligo: ma perché questa proposta non l’avete fatta voi nei mesi scorsi?
La risposta è semplice.
La sentenza del Consiglio di Stato è del 20 dicembre e, per evitare ulteriori ricorsi, noi abbiamo atteso il parere della Avvocatura dello Stato in modo da avere una interpretazione autentica che consentisse al legislatore di sapere con i precisione entro quali limiti poter operare.
Va tutto bene, ma i tempi del disegno di legge potrebbero essere lunghi, non sarebbe il caso di pensare ad un decreto legge?
Non siamo noi al Governo e non possiamo adottare decreti legge; ma ovviamente il Governo in carica potrebbe fare propria la nostra proposta e approvarla sotto forma di decreto. Non avremmo nulla in contrario.
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