“Per le “maestre”, che rischiano di non poter più insegnare dopo una sentenza sfavorevole del Consiglio di Stato, la soluzione sta in una modifica legislativa che estenda anche a loro il principio della “graduazione” attualmente previsto solo per la scuola secondaria, e nella sostituzione (la bozza è pronta) del comma della “Buona scuola” in base al quale dopo 36 mesi da insegnante precario, se non vieni assunto a tempo indeterminato, sei lasciato a casa disperdendo il bagaglio di esperienza che hai maturato”.
L’ha detto Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega, intervenendo a un incontro organizzato dai precari della scuola a Pordenone.
“Inseriremo – ha spiegato Pittoni – abilitati di infanzia e primaria in un elenco che diverrà una sorta di terza gamba rispetto alle graduatorie ad esaurimento e a quelle di merito del concorso 2016. Verrà così da un lato riconosciuta e valutata positivamente l’abilitazione conseguita in percorsi accademici selettivi (laurea in Scienze della formazione primaria) e dall’altro riconosciuta la valenza del servizio prestato, caratteristica che accomuna tanti diplomati magistrali da tempo impegnati nella scuola”.
“Nostro obiettivo – ha concluso Pittoni – è cioè un intervento legislativo rispettoso, nei limiti del possibile, di dignità e aspettative di tutte le categorie interessate”.
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