Al primo problema vero della scuola, il Governo non ce la fa e getta la spugna.
La questione dei diplomati magistrale per il momento non trova soluzione e il Governo annuncia di volersi prendere almeno 120 giorni di tempo per capire quale possa essere la soluzione.
Il fatto è che la questione dei DM è di difficile soluzione per almeno due motivi: innanzitutto c’è il problema che riguarda un tema in cui ci sono troppi interessi fra di loro contrapposti e c’è il rischio che qualunque soluzione venga adotta si scontentino altri gruppi di insegnanti che, a loro volta, potrebbero minacciare ricorsi e proteste.
Ma c’è anche un altro aspetto: nessuna soluzione è a costo zero e per poter adottare un provvedimento sensato è necessario avere il via libera della Ragioneria Generale dello Stato.
A questo punto si comprendo ancora meglio i motivi che hanno indotto il Ministro a sottoscrivere nell’arco di 48 ore due contratti integrativi importanti (assegnazioni provvisorie e chiamata diretta): senza sborsare neppure mezzo euro il Ministro ha ottenuto una vera e propria standing ovation.
Si tratta ora di capire se il credito che ha incassato nei giorni scorsi sarà sufficiente per coprire il malcontento che deriverà dalla mancata decisione sul tema dei DM.
Conoscendo un po’ il mondo della scuola abbiamo qualche dubbio: il rischio è che, dopo i primi entusiasmi, il clima si appesantisca di nuovo. Non resta altro che aspettare.
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