Prosegue lo scontro a distanza fra diplomati magistrale e laureati in scienze della formazione primaria. Ad alimentare la polemica c’è lo sciopero del 26 ottobre indetto da CUB Scuola, che vede la partecipazione alla protesta dei docenti con diploma magistrale in merito alle misure contenute del decreto dignità.
Polemici i laureati del coordinamento nazionale Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento:”Per cosa scioperano i DM il 26 ottobre 2018? Per un decreto dignità che “congela” di 120 giorni le riserve, dietro la scusa di continuità didattica, più altri 120 a coprire l’anno scolastico? Per l’annuncio di un imminente concorso straordinario, semplificato e non selettivo a loro tutela? Per essere stata raggirata la sentenza plenaria n. 11 del 20 dicembre 2017? Per cosa, esattamente?”
Sotto accusa, a parere del coordinamento, il concetto stesso di precario da parte di docenti che hanno “scavalcato” i laureati.
Diplomati che adesso potranno usufruire del concorso straordinario. Infatti, per poter partecipare al concorso basterà aver svolto 180 giorni di servizio per due anni negli ultimi otto presso le scuole statali.
Tuttavia, i laureati Sfp fanno notare che “con l’ondata dei ricorsi, a partire dal 2014, tutti i ricorsisti hanno 180 giorni di servizio, a differenza dei laureati, sia perché i primi hanno conseguito il titolo nell’estate 2016 (il corso di laurea è stato riformato con decreto 10 settembre 2010 n. 249, reso quinquennale, abilitante su entrambe le classi di concorso, con il paradosso di poter caricare il punteggio solo su una), sia perché sono stati travolti dai ricorsi e, salvo poche eccezioni, non hanno avuto la possibilità di accesso a supplenze lunghe“.
Un altro fattore discriminante a parere del coordinamento sarebbe quello di non includere il tirocinio nel computo del punteggio per accedere alla procedura concorsuale riservata: “Se la posizione nelle graduatorie a esaurimento è stata considerata illegittima dalla plenaria, non dovrebbe esserlo anche il punteggio? E, invece, non solo verrà considerato, ma non si terrà conto degli anni di tirocinio dei laureati in Scienze della Formazione Primaria, considerati anni di servizio in II fascia di istituto.”
“Ci sono laureati con 92 punti tra servizio e titoli culturali, proseguono i laureati, eppure, al 4 di ottobre non hanno una cattedra. Essi sono stati scavalcati da persone ad esempio con 6, 11 e 14 punti, perché, in via cautelare, sono in una fascia di reclutamento docenti privilegiata“.
Infine il coordinamento Sfp ricorda che il loro percorso è stato segnato da 5 anni di studio, tirocinio e sacrifici economici.
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