Quando le speranze delle migliaia di diplomati magistrale sembravano definitivamente frustrate dalla decisione dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato n. 11/2017, quasi improvvisa arriva una nuova decisione dei Giudici di Palazzo Spada che potrebbe segnare un momento di svolta.
Nell’ambito di un giudizio d’appello avverso una decisione del Tar Lazio, che facendo applicazione dei principi sanciti dalla sentenza dell’Adunanza plenaria n.11/2017 aveva respinto un ricorso proposto avverso il DM 400/2017, è stata difatti depositata ieri l’ordinanza n.5383/2018, con cui la VI sezione del Consiglio di Stato ha nuovamente rimesso all’Adunanza plenaria l’ormai annosa questione dell’inserimento in Gae dei diplomati magistrale.
In particolare, accogliendo la specifica istanza formulata dalla difesa dei ricorrenti, il Collegio presieduto dal Presidente della VI sezione Sergio Santoro ha ritenuto di dover rimettere nuovamente all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato la questione inerente all’iscrizione nelle GAE dei soggetti muniti di diploma magistrale, ravvisando l’esigenza di una rimeditazione sul punto di diritto affermato dalla sentenza n.11/2017 dell’Adunanza plenaria, secondo cui il mero possesso del diploma magistrale, ancorché conseguito entro l’a.s. 2001/2002, non costituirebbe titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente e educativo.
Senza mezzi termini quindi, la VI sezione ritiene debba essere rimeditato il predetto orientamento che nega efficacia al diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 ai fini dell’inserimento nelle Gae, rimettendo nuovamente la questione all’Adunanza plenaria.
Si tratta in effetti di un vero e proprio colpo di scena, proprio all’indomani della pubblicazione del bando del concorso straordinario per la scuola dell’infanzia e primaria che, secondo l’idea del Governo, rappresenterebbe la soluzione alla questione dei diplomati magistrale con una procedura “riservata” che, tuttavia, lascia fuori dalla possibilità di parteciparvi la maggior parte di essi.
D’altronde, se la partita non poteva ritenersi del tutto conclusa dopo la proposizione del ricorso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione avverso la sentenza dell’Adunanza plenaria, oggi, a maggior ragione, si riaccende un filo di speranza per le migliaia di docenti che negli ultimi anni hanno retto le sorti della scuola italiana.
Una nuova pronuncia del massimo consesso della Giustizia amministrativa che dovesse ribaltare la decisione dello scorso anno, potrebbe infatti rimettere tutto in discussione, riaprendo le porte delle Gae ai diplomati magistrale e facendo ritornare sui suoi passi il Ministero che, a ben vedere, non sembra aspettare altro che le decisioni di merito sui ricorsi per espellere dalle Gae i diplomati inseriti con riserva.
Naturalmente, la nuova rimessione alla plenaria non potrà non essere tenuta in considerazione da parte del Tar Lazio che, riteniamo, dovrà rallentare il ritmo delle proprie decisioni di merito attendendo, come già fatto in passato, la nuova decisione dell’Adunanza plenaria.
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