La riunione al Miur con i sindacati della scuola sui diplomati magistrale del 17 gennaio non ha portato nessuna novità. D’altronde, neanche ieri, 16 gennaio, i confederali hanno strappato informazioni importanti all’amministrazione, che anzi ha chiarito che bisognerà aspettare un mese e mezzo, almeno, per il parere dell’Avvocatura di Stato.
Fra le sigle sindacali intervenute a Viale Trastevere il 17 gennaio, l’USB, che tramite le parole del segretario Luigi Del Prete, propone uno sciopero unitario dei sindacati alternativi: “abbiamo con forza sottolineato che una assenza di risposte concrete immediate rappresenta la chiara volontà politica di rimandare alla prossima legislatura la risoluzione di una situazione che sfiora il caos, insomma una decisione pilatesca che è assolutamente inaccettabile. Crediamo che a questo punto la mobilitazione debba essere unitaria, attraverso una piattaforma comune del sindacalismo alternativo”.
Del Prete, pertanto, chiede all’Anief di ritirare lo sciopero degli scrutini che “non consente ai lavoratori di scendere in piazza insieme rendendo visibili le lotte di tutti. Solo ritirando lo sciopero degli scrutini sarà possibile consentire al sindacalismo alternativo di indire due giornate di sciopero consecutivo nei primi giorni di febbraio, a cui far seguire altri due giorni di sciopero dopo 10 giorni e così procedere a oltranza fino alle elezioni politiche”.
Inoltre, l’Unione sindacale di base USB Scuola ritiene fondamentale costruire una piattaforma che sappia unire le lotte:
– degli abilitati della scuola primaria e della scuola dell’infanzia;
– dei docenti precari che protestano contro il percorso di reclutamento FIT;
– del personale ATA sfruttato, precarizzato, vessato e umiliato da una proposta di aumento salariale vergognosa a fronte di carichi di lavoro sempre maggiori;
– dei docenti esiliati dalla mobilità farsa sottoscritta dai sindacati complici negli ultimi due anni;
– di tutti i docenti e di tutto il personale ATA per contrastare le oscene e vergognose proposte liberticide che l’Aran in questi giorni sta portando al tavolo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale.
Anche la Cub scuola commenta deluso l’esito della riunione
La CUB dopo un incontro del tutto inconcludente con il Ministero e all’evidenza del fatto che, con la scusante di attendere il fantomatico parere dell’ancor più fantomatica Avvocatura dello Stato, il Governo fa slittare ogni decisione alla fine dell’anno scolastico o quanto meno alla nuova legislatura, ribadisce le iniziative di lotta già stabilite: fiaccolate in molte città già questo venerdì, flash mob, blocco degli scrutini sino allo sciopero generale di due giorni consecutivi della scuola.
L’unico risultato dell’incontro, la consegna dei numeri dei diplomati magistrali coinvolti, conferma per altro l’intollerabile gravità della situazione.
La CUB ha già rivolto a tutti i sindacati di base, ai Coordinamento autorganizzati di base, a tutti gli RSU di Istituto e a tutti i lavoratori della scuola, senza dimenticare le associazioni dei genitori e i movimenti degli studenti, la proposta di una grande mobilitazione unitaria che affronti congiuntamente la questione dei diplomati magistrali e la situazione contrattuale dell’insieme della categoria a fronte di proposte di aumenti salariali miserabili .
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