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Diplomati Magistrali ai politici: “non lasciate che siano i giudici a decidere per noi”

Il prof. Liberato Gioia che rappresenta e coordina il gruppo Facebook “Comitato Diplomati Magistrali Abilitati” ci ha inviato un comunicato ufficiale alla luce dell’ultima decisione della giustizia amministrativa di affrontare in plenaria la dibattuta questione del loro ingresso nelle graduatorie ad esaurimento.

Alla stesura del comunicato hanno preso parte anche Giovanna Pellecchia in rappresentanza del gruppo facebook “Unione di tutti i ricorsisti con diploma magistrale”, Domenica Nanna del gruppo “Ricorso Gdl e Tar diploma magistrale inserimento in gae, orizzonte docenti, Rosy Musiello per “Ricorsisti anief gdl, tar e cds 2015” e Michela Malusa per il gruppo “Ruolo per i diplomati magistrali abilitati. I gruppi e comitati suddetti, rappresentano circa 14.000 diplomati magistrali.

Il comunicato ufficiale

Il “popolo dei diplomati magistrali” sta vivendo ore d’ansia per la decisione di rimettere alla plenaria il loro ingresso nelle GAE. Ciò che sembrava finalmente chiaro e sancito con ben 7 sentenze positive e più di 15 ordinanze cautelari emesse a loro favore da parte del CdS, sembra di nuovo messo in discussione.

Molti maestri, con fiducia nella magistratura e con non pochi sacrifici economici, avevano preso coraggio e avviato ricorsi che sarebbero stati del tutto inutili se chi al governo fosse stato più sensibile alla questione. Ma se da una parte regna in loro la delusione, dall’altra questo popolo, così definibile per le dimensioni che ha assunto, è sempre più determinato a far valere questo diritto, prendendo anche in considerazione di rivolgersi alla CEDU.

Pertanto chiedono il supporto anche del mondo politico, affinché una volta per tutte si ponga giustizia a questo gruppo di docenti esclusi in maniera totalmente arbitraria dalle graduatorie ad esaurimento.

Si chiede ai rappresentanti politici di prevenire il grande pericolo che si potrebbe verificare nel caso in cui a definire il problema del popolo dei magistrali siano i Giudici tenuti così a colmare un vuoto legislativo con il rischio di fare dell’Italia il paese delle discriminazioni legalizzate. Un provvedimento dell’adunanza plenaria che dovesse escludere i diplomati dalle Gae creerebbe una situazione per cui a parità di titolo una parte dei diplomati magistrali che ha già ottenuto una sentenza passata in giudicato è in Gae e un numero altrettanto elevato verrebbe a trovarsi fuori solo per una questione di tempo.

Poi vi sarebbero i casi più assurdi di chi pur avendo presentato fin dal 2014 richiesta per accesso in Gae solo per aver scelto un diverso procedimento, quello al Capo dello Stato, per le lungaggini della giustizia italiana rischierebbe di rimanere fuori.

Questo “popolo”, che ricordiamo ormai migliaia di docenti, non vuole perdere fiducia nelle Istituzioni…. Ma ha bisogno di vedere oggi un intervento deciso che ponga fine a questa discriminazione e che dimostri che i diritti in Italia non sono una prerogativa per pochi eletti.

Carmine Nicoletti

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