Stabilizzare i precari, queste le parole d’ordine del nostro governo. La soluzione migliore sarebbe la riapertura delle GAE, vero è che con l’odierna situazione, ciò risulta non di facile attuazione.
Giusta sarebbe una volontà politica e un’apertura al dialogo. Qualcuno ha proposto un corso universitario di durata annuale per gli insegnanti esclusi dalle GAE e per chi ha ruolo con riserva. L’idea è ben vista dagli educatori, sempre pronti a formarsi ed aggiornarsi.
Ad oggi, però, una delle soluzioni possibili, che potrebbe essere realizzabile a breve, sembra essere un secondo concorso straordinario, un continuum di quello già in essere quasi terminato in ogni regione.
Gli orientamenti politici sono verso uno Straordinario bis che propone come parametro di accesso, una sola annualità svolta negli ultimi 8 anni, quindi compresa quella appena terminata come anno scolastico 2018/2019. Sarebbe una volontà per ovviare all’ennesima disparità di trattamento tra colleghi.
Questa opportunità dovrebbe essere per tutti gli abilitati e non creare ulteriori discriminazioni, che si sa, nel mondo della scuola, creano solo malcontenti che diventano facilmente boomerang irrefrenabili.
E quando diciamo tutti includiamo i colleghi laureati in Scienze della Formazione Primaria. Tra i diplomati sono in migliaia ad aver ottenuto anche la Laurea.
I docenti ci sono sempre, con la loro naturale predisposizione alla cooperazione e alla crescita. Valori che hanno sempre differenziato questa grande categoria di professionisti.
Stabilizzare i precari, queste le parole d’ordine del nostro governo.
La soluzione migliore sarebbe la riapertura delle GAE, vero è che con l’odierna situazione, ciò risulta non di facile attuazione.
Giusta sarebbe una volontà politica e un’apertura al dialogo. Qualcuno ha proposto un corso universitario di durata annuale per gli insegnanti esclusi dalle GAE e per chi ha ruolo con riserva. L’idea è ben vista dagli educatori, sempre pronti a formarsi ed aggiornarsi.
Ad oggi, però, una delle soluzioni possibili, che potrebbe essere realizzabile a breve, sembra essere un secondo concorso straordinario, un continuum di quello già in essere quasi terminato in ogni regione.
Gli orientamenti politici sono verso uno Straordinario bis che propone come parametro di accesso, una sola annualità svolta negli ultimi 8 anni, quindi compresa quella appena terminata come anno scolastico 2018/2019. Sarebbe una volontà per ovviare all’ennesima disparità di trattamento tra colleghi.
Questa opportunità dovrebbe essere per tutti gli abilitati e non creare ulteriori discriminazioni, che si sa, nel mondo della scuola, creano solo malcontenti che diventano facilmente boomerang irrefrenabili.
E quando diciamo tutti includiamo i colleghi laureati in Scienze della Formazione Primaria. Tra i diplomati sono in migliaia ad aver ottenuto anche la Laurea.
I docenti ci sono sempre, con la loro naturale predisposizione alla cooperazione e alla crescita. Valori che hanno sempre differenziato questa grande categoria di professionisti.
Carla Carlà – Gruppo Docenti Infanzia e Primaria con 180 giorni di servizio