Il 30 marzo scorso il senatore del Pd Massimo Caleo ha presentato, insieme ad altri sette colleghi senatori dem, un’interrogazione parlamentare al ministro del’istruzione Giannini.
L’interrogazione ravvisa e contesta al ministro la violazione dell’art. 3 della Carta Costituzionale, e cioè che si sarebbe violato il principio dell’uguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini, in virtù dal fatto che parte dei diplomati magistrali siano già stati inseriti in gae ed immessi in ruolo grazie a decine e di sentenze favorevoli, ed altri, pur possedendo lo stesso titolo che ha medesima valenza giuridica e professionale, siano stati estromessi dall’accesso alle gae e di conseguenza dalle immissioni in ruolo.
Nell’atto parlamentare si legge chiaramente che s’intende tutelare la posizione dei migliaia di diplomati magistrali rimasti fuori dalle gae proprio per volere dello stesso partito politico di cui fa parte il senatore Caleo e gli altri firmatari della presenta interrogazione. In particolare, si chiede al ministro quali iniziative future intenda intraprendere per l’ inserimento dei diplomati magistrali nelle graduatorie ad esaurimento e per il riconoscimento del conseguente diritto all’immissione in ruolo, superando la discriminazione posta in essere.
Ci si chiede, ma non è stato proprio il partito democratico a mettere al bando i diplomati magistrali estromettendoli dalle Gae? Come mai è partita proprio ora questa giusta iniziativa del Pd, che fino ad oggi è stata solo intrapresa da partiti di opposizione e fermamente bocciata dal pd, anche in fase di approvazione della L. 107/2015. Forse c’è una resipiscenza nella volontà dem o più semplicemente ci avviciniamo alle elezioni amministrative in alcune città chiave ed il pd vorrebbe tornare sui suoi passi o semplicemente dare parvenza di ciò per ottenere consensi elettorali ? Si consideri bene che la risposta a questa interrogazione scritta potrebbe benissimo non arrivare proprio o giungere dopo l’esito delle elezioni amministrative.
Intanto, il 27 aprile 2016 arriverà la decisione dell’assemblea di adunanza plenaria del Consiglio di Stato, che una volta per tutte deciderà se le sentenze che hanno inserito i diplomati magistrali in Gae siano legittime o meno, confermando o ribaltando le decisioni assunte in tutte nelle sedi giudiziarie.
Le associazioni che tutelano il diritto dell’inserimento in gae dei diplomati magistrale paventano che il 27 aprile prossimopossa esserci una bocciatura definitiva dell’assemblea plenaria del consiglio di stato sulla questione, e che quindi anche in sede giudiziaria potrebbe più non essere riconosciuto il sacrosanto diritto di questi docenti ad accedere alle graduatorie ad esaurimento.
Se così fosse, cosa succederebbe per i tanti ricorrenti che, inseriti in gae per sentenza sono stati successivamente immessi in ruolo? Dovranno recedere dal contratto a tempo indeterminato stipulato con l’amministrazione scolastica? Certo, la situazione è ingarbugliata non poco, per usare un eufemismo. Ed a proposito di assemblea plenaria del consiglio di stato, in molti, sembrerebbe, abbiano criticato non poco la nomina diretta da parte di Renzi di Alessandro Pajno come presidente del Consiglio di Stato.
A detta dei tanti appartenenti ai gruppi costituitisi sui social in difesa della categoria dei docenti diplomati magistrali, Pajno sarebbe stato nominato da Renzi proprio per aggiustare le cose al consiglio di stato e cioè per far si che l’adunanza plenaria del 27 aprile prossimo decida definitivamente in maniera sfavorevole all’inserimento in gae dei diplomati magistrali.
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