La sentenza del Consiglio di Stato è un regalo amarissimo per i Diplomati magistrali che volevano riconosciuto il valore abilitante del loro titolo di studio conseguito prima dell’anno scolastico 2001-2002 ed essere inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento.
I diplomati magistrali sono inseriti nella II fascia delle graduatorie di istituto (dato riferito al mese di agosto 2016), a cui bisogna aggiungere i docenti precari già inseriti in Gae, in virtù di provvedimenti giurisdizionali del Giudice amministrativo, il cui numero si attesterebbe sui 5.473 docenti (dato sempre riferito al mese di agosto 2016).
Cosa succede, adesso? L’Anief ha già annunciato il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo per vedere riconosciuto il diritto dei tanti precari della scuola.
“La soluzione arriverà dall’Europa – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – sarà la CEDU a darci ragione e a decretare il loro giusto diritto alla stabilizzazione. Non esistono abilitati di serie A o di serie B e noi chiederemo a gran voce anche una soluzione legislativa che sani le illegittimità perpetrate nei loro confronti”.
E oggi, invece, cosa accade? La sentenza dell’Adunanza Plenaria, è bene ricordarlo, non ha effetti immediati nei confronti dei docenti inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento a seguito di provvedimento cautelare e i contratti in corso, tempo determinato o indeterminato, non potranno essere rescissi.
I provvedimenti cautelari emanati dal Tribunale amministrativo o dal Consiglio di Stato mantengono tutti i loro effetti fino a quando i giudici non fisseranno l’udienza di merito e non si esprimeranno con sentenza definitiva per ogni singolo ricorso.
Più di 2mila docenti precari, destinatari delle sentenze favorevoli passate in giudicato inoltre, non saranno toccati da quanto deciso dall’Adunanza Plenaria: per loro il diritto è consolidato e non potranno essere cancellati dalle GaE.
Chi ha avuto un semplice inserimento con riserva ed ha ancora il giudizio di merito pendente, invece, non ha molto scampo; i contratti a tempo indeterminato sono sottoposti a clausola risolutiva in caso di annullamento della procedura di reclutamento. Ergo in esito al giudizio di merito negativo il Miur dovrebbe risolvere i contratti.
Si salvano solo quelli che hanno ottenuto sentenza definitiva del Consiglio di Stato.
I legali del Miur, a La Repubblica, spiegano: “Questa sentenza avrà un riflesso immediato per i 5.300 che hanno firmato un ricorso e riflessi nel tempo su tutti gli altri diplomati magistrali. Chi non è entrato nelle Gae non ci entrerà più, chi è già dentro tornerà nelle graduatorie di istituto”.
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