Non è bastato l’ordine dell’autorità giudiziaria dato dai giudici del TAR del Lazio a bloccare le nomine.
A fermare il personale dell’AT di Milano (ex provveditorato agli studi) che ha dovuto, è proprio il caso di dire: “a tutti i costi”, conferire le nomine a tempo indeterminato ad un centinaio di aspiranti docenti di scuola primaria tra posti comuni e sostegno.
Nomine, a quanto pare, secondo il parere del TAR Lazio, illegittime. Infatti, il Tribunale ha imposto all’amministrazione di conferire le nomine in base al punteggio che gli aspiranti hanno nella graduatoria di merito e non dalla “sub-graduatoria” fatta in casa che l’AT ha confezionato ad arte per l’occasione, che tiene conto di quando sarebbero giunte le ordinanze/sentenze dei docenti in provveditorato.
Quindi, sempre secondo i giudici del tribunale amministrativo, i posti spettavano agli aspiranti graduati in base al punteggio dallo stesso AT di Milano nell’ultimo aggiornamento risalente allo scorso 18 ottobre 2016.
Il 14 dicembre, negli uffici dell’AT di Milano si sono presentati tutti i docenti aventi diritto al ruolo reclamando giustamente il posto di lavoro, ed in un caos surreale, dove sono dovuti intervenire anche polizia e carabinieri per sedare gli animi giustamente infervorati dei docenti beffati, il personale del provveditorato ha fatto finta di riflettere prima di procede al conferimento delle nomine illegittime, ritirandosi in una sorta di camera di consiglio di un’ora (come i giudici delle supreme corti).
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Dopodiché, “sciolta la camera di consiglio” dalle segrete stanze, il personale adito ha esclamato: “il dado è tratto” ed hanno proceduto comunque al conferimento delle nomine nonostante vi è l’ordine dell’autorità giudiziaria contrario con tanto di diffida e ricorso notificato in tempo a tutti gli uffici del palazzo.
I docenti presenti alle nomine, quelli che avrebbero dovuto prendere i ruoli per merito di punteggio più elevato e per ordine del Tribunale, sono andati su tutte le furie, e molti di loro hanno già attivato le procedure per presentare esposto alla Procura della Repubblica di Milano per violazione degli artt. 323 (abuso d’ufficio) e 388 (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice). Altri ancora, oltre a presentare l’esposto in procura, hanno informato dell’accaduto alcuni parlamentari della Repubblica, che sarebbero in procinto di presentare un’interpellanza urgente al neo ministro dell’Istruzione, per informarla sui gravi fatti accaduti all’AT di Milano in spregio alla normativa vigente e all’autorità giudiziaria.
Ma vi è di più, i ruoli illegittimi conferiti ai docenti odierni, quando il TAR prenderà atto che l’amministrazione scolastica non ha ottemperato all’ordinanza, quasi sicuramente verranno revocati. Ergo, cui prodest? Chi ne ha avuto beneficio di questo ceco ed ostinato colpo di mano operato per non meglio identificate logiche, che di certo accerterà presto l’autorità giudiziaria e speriamo anche il Ministero.
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