Mentre si attende il verdetto dell’Adunanza Plenaria dello scorso 15 novembre, la questione diplomati magistrali arriva in Senato, con una mozione del senatore di Alternativa Popolare Aldo Di Biagio. Fra i punti più interessanti, quello relativo ai laureati in scienze della formazione primaria, che nell’ipotesi del senatore, dovrebbero essere inseriti anche loro in GaE.
Inseriamo diplomati magistrali in GaE
Sul testo presentato dal senatore, si chiede al Governo una risoluzione definitiva della questione GaE, dopo le numerosissime pronunce dei tribunali, oltre che dei provvedimenti spesso incoerenti degli USR. In particolare, Di Biagio si focalizza su 3 punti:
1) avviare le opportune misure finalizzate a porre rimedio alle criticità evidenziate, con riferimento all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e della primaria, segnatamente in relazione al dovuto riconoscimento del valore dell’abilitazione conseguita dai diplomati magistrali entro il 2001/2002 e all’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento attraverso un’opportuna valutazione del servizio prestato;
2) ad avviare le opportune misure finalizzate a porre rimedio alle criticità evidenziate, con riferimento all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e della primaria, segnatamente in relazione agli insegnanti abilitati mediante conseguimento della laurea in Scienze della formazione primaria vecchio ordinamento e nuovo ordinamento attualmente esclusi dall’accesso alle graduatorie ad esaurimento, valutandone l’inserimento in una nuova fascia delle stesse graduatorie, oppure predisponendo un ulteriore canale valevole per il 20 per cento dell’accesso ai ruoli nella scuola dell’infanzia e della primaria, nella forma di una graduatoria regionale con accesso definito mediante concorso per soli titoli e adeguata valutazione del servizio già prestato presso le istituzioni scolastiche, da affiancare ai vigenti canali di reclutamento già previsti dalle graduatorie ad esaurimento e dalle graduatorie di merito dei concorsi;
3) ad avviare la celere definizione del decreto ministeriale previsto dal comma 5 dell’articolo 12 del decreto legislativo n. 66 del 2017 finalizzato a definire i piani di studio, le modalità attuative e quelle organizzative del corso di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l’inclusione scolastica, nonché i crediti formativi necessari per l’accesso al medesimo corso di specializzazione, garantendo un’adeguata valorizzazione dei percorsi formativi e dei crediti formativi e tirocini già ampiamente conseguiti nel corso della laurea.
Cosa succederà?
Di questi punti presentati al Senato, senz’altro spicca la proposta relativa al secondo punto, ovvero quello relativo ai laureati in scienze della formazione primaria, da inserire “in una nuova fascia delle stesse graduatorie, oppure predisponendo un ulteriore canale valevole per il 20 per cento dell’accesso ai ruoli nella scuola dell’infanzia e della primaria, nella forma di una graduatoria regionale con accesso definito mediante concorso per soli titoli e adeguata valutazione del servizio già prestato presso le istituzioni scolastiche, da affiancare ai vigenti canali di reclutamento già previsti dalle graduatorie ad esaurimento e dalle graduatorie di merito dei concorsi”.
Si tratta ovviamente di una suggestione, al momento, di una proposta di un senatore.
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