Il Governo ha risposto in VII Commissione ad una interrogazione della senatrice del M5S Enza Blundo, riguardante l’inserimento nelle GaE dei diplomati magistrali.
Il sottosegretario di stato del Miur Angela D’Onghia, nella risposta, ha richiamato la nota n. 15457 del 20 maggio 2015 che forniva indicazioni operative in relazione all’esecuzione dell’ordinanza del Consiglio di Stato n. 1089 del 2015, nonché della sentenza dello stesso consesso n. 1973 del 2015.
Continua il sottosegretario: “con la medesima nota si è fornita indicazione che nelle graduatorie ad esaurimento venissero inseriti con riserva i diretti destinatari di ordinanze cautelari favorevoli. Infatti, con decreto presidenziale del Consiglio di Stato – n. 3382 del 30 luglio 2015, il giudice ha chiarito che l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei ricorrenti che abbiano ottenuto una pronuncia cautelare favorevole debba avvenire con riserva, con conseguente inutilità, ai fini della stipula dei contratti a tempo indeterminato, della stessa esecuzione disposta con il decreto di cui si chiede la revoca. Non sarebbe, infatti, possibile, continua D’Onghia, in virtù dei principi di certezza giuridica, stipulare contratti a tempo determinato o indeterminato con soggetti la cui posizione in graduatoria è sub iudice e, dunque, non ancora definita”.
Conclude D’Onghia sottolineando che: “il contenzioso relativo all’inserimento in graduatorie ad esaurimento dei docenti muniti di diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 non vede l’Amministrazione soccombente in tutti i giudizi promossi dagli aspiranti, laddove, viceversa, si registrano numerosissime pronunce favorevoli alla stessa”.
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La senatrice Blundo, nella sua replica a quanto affermato nella risposta del sottosegretario, ha chiarito che la “recentissima sentenza in via cautelare del Consiglio di Stato ha invitato l’Amministrazione a stipulare con gli appellanti contratti a tempo determinato o indeterminato limitatamente ai posti eventualmente ancora disponibili dopo il piano straordinario delle assunzioni straordinario”.
“Una sentenza, continua la Senatrice pentastellata, che ribadisce il pieno diritto di gran parte dei diplomati magistrali a essere assunti da subito o comunque dall’anno scolastico successivo e che testimonia ulteriormente la superficialità con la quale il Miur ha gestito il piano straordinario di assunzioni, approccio che non esaurisce le graduatorie e sta dispiegando in queste settimane i suoi effetti negativi sulle scuole”.
Il braccio di ferro tra governo e docenti diplomati magistrali continua. Intanto si attende per metà dicembre 2015 anche la risposta del parlamento europeo sull’interrogazione presentata sempre dai parlamentari europei del M5S, i quali hanno addirittura ravvisato più violazioni di importanti direttive europee da parte del governo che non ha inserito in Gae i diplomati magistrale.
Speriamo solo non arrivino ulteriori sanzioni all’Italia, visto che a pagare, poi sono sempre i cittadini ed i lavoratori, e mai i veri responsabili delle storture politiche tutte italiane.
C’è da dire che la maggior parte dei docenti diplomati magistrale “abilitati” hanno superato i 36 mesi di servizio, parliamo di insegnanti che hanno dai 10 ai 15 anni di esperienza in classe, altro che 36 mesi di servizio.
Sulla scorta di questo fatto, non proprio trascurabile, il Governo non dimentichi che dovrebbe assumere a T.I. tutti i docenti abilitati che hanno maturato i 36 mesi di servizio, per decisione della suprema corte di giustizia europea con sentenza del 26 novembre 2014.
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