“La decisione dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato costituisce l’ennesima sconfitta della politica scolastica del Governo”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta la sentenza di Palazzo Spada di rigettare i ricorsi per l’inserimento nelle GaE dei diplomati magistrali ante 2001.
“La Gilda – prosegue Di Meglio – ritiene che il ministero dell’Istruzione debba con urgenza pronunciarsi sull’intera situazione, assumendosi la responsabilità politica di indicare soluzioni eque e definitive”.
Il coordinatore nazionale della Gilda sottolinea, inoltre, che “la decisione del supremo consesso della giustizia amministrativa contraddice clamorosamente le numerose sentenze precedenti dello stesso Consiglio di Stato” e che “continueranno a determinarsi numerose situazioni di disparità: la sentenza non agirà infatti sulle decisioni già divenute definitive e neppure su quelle, eventualmente contrarie, assunte dai giudici del lavoro”.
“In ogni caso, nei prossimi mesi, numerosi insegnanti di scuola primaria perderanno il ruolo e assumeranno incarichi di supplenza rischiando poi di essere licenziati definitivamente al compimento dei 36 mesi, in base all’assurda previsione della legge 107/2015”.
“In tutto questo la politica non è stata in grado di intervenire minimamente – conclude Di Meglio -, basti pensare che non è stato previsto il nuovo sistema di reclutamento per la scuola primaria, né sono previsti i concorsi ai quali i diplomati magistrali potrebbero legittimamente partecipare, né una fase transitoria”.
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