In tutta Italia i diplomati magistrali, dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 20 dicembre scorso, hanno fatto sentire la loro voce. Sit-in, manifestazioni spontanee da Torino fino a Catania.
Soltanto a Torino e provincia, 1400 insegnanti non laureati della scuola primaria dovranno accontentarsi delle graduatorie di seconda fascia per le supplenze, che non danno la possibilità di concorrere per il ruolo. Ma la situazione è ancora più grave per quei 400 insegnanti già immessi in ruolo — avendo anche superato l’anno di prova — e che ora rischiano di essere licenziati. Tutti condannati ad essere precari a vita, insomma, spesso dopo anni e anni di onorato servizio.
Anche i genitori si stanno mobilitando, così come riporta il Corriere Torino. Già il giorno dopo la sentenza, sono partite le prime petizioni per chiederne il ritiro.
“La maestra non si tocca!”, hanno scritto i genitori dell’Istituto Comprensivo Settimo
II di Settimo Torinese. Firmano per “sostenere e salvaguardare ciò che più ci interessa,
il bene dei nostri figli e la continuità didattica”.
I genitori dell’Istituto Comprensivo Padre Gemelli di Torino hanno scritto direttamente
alla ministra Fedeli: “Come avete potuto dichiarare non più idonei maestri che per anni hanno insegnato nelle scuole?”.
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