In questa prima parte dell’anno scolastico, fra i vari problemi riportati da questa testata, spicca quello in merito alle cattedre di sostegno libere, che vengono coperte da precari privi del titolo di specializzazione, mentre i vincitori di concorso, con specializzazione restano a casa o vanno su supplenze di altre materie.
La pagina di Firenze di Repubblica.it riporta la situazione delle scuole toscane, che oltre a non prevedere la stabilizzazione di 57 docenti specializzati sul sostegno, vede il paradosso dei neodiplomati in ragioneria assegnati come supplenti sulle cattedre di sostegno. Invece, gli abilitati, vincitori del concorso 2016 che aspettano da due anni l’assunzione, nella migliore delle ipotesi avranno una supplenza annuale in altra provincia e su altra materia.
“In Toscana quest’anno sono 4249 i posti sul sostegno che andranno a supplenza invece di essere trasformati in cattedre stabili — denuncia Ernesto Ciraci, presidente dell’associazione MiSos (movimento insegnanti di sostegno a tutela degli alunni con disabilità) su Repubblica.it — quello che fa più riflettere è che anche questa volta il diritto alla continuità didattica-educativa verrà disatteso, nonostante siano presenti insegnanti che hanno sostenuto e superato un concorso, docenti competenti e soprattutto in grado di garantire un’adeguata crescita formativa ai nostri alunni”.
Dei 90 docenti vincitori di concorso sul sostegno, lo scorso anno nessuno fu assunto, mentre quest’anno ne sono stati presi una trentina nonostante un fabbisogno molto più alto: “la cosa che ci preoccupa è che i tempi della loro stabilizzazione appaiono ancora lontani — aggiunge Ciraci — dal ministero dell’Istruzione non è arrivata alcuna indicazione certa mentre nel frattempo le cattedre date a supplenza continuano a essere tantissime”.
“Nella sola provincia di Massa Carrara, racconta una dei 57 docenti specializzati vincitori di concorso, c’erano 100 posti da riempire. Tutti parlano della grande mancanza di insegnanti di sostegno, ma io ci sono in carne ed ossa e come me ci sono altri 56 colleghi già specializzati”.
“Ci troviamo di fronte a una schizofrenia totale, continua la docente che quest’anno sta lavorando come supplente fino al 30 giugno. Da una parte il Miur chiede che venga seguito un percorso selettivo molto impegnativo che dura anni e anni e che ha anche un costo economico importante, dall’altra poi si sceglie di far passare avanti persone neppure laureate che hanno solo un diploma in tasca e che per quanto sensibili o attente ai bisogni degli alunni, non hanno gli strumenti e la preparazione per poter fare i docenti di sostegno”.
Insomma, come in moltissime altre parti d’Italia, anche in Toscana i docenti di sostegno con abilitazione vengono penalizzati.
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