Lo scorso 14 giugno è partito il processo che vede alla sbarra 182 indagati tra dirigenti scolastici, docenti e studenti della “diplomopoli” potentina. Gremita l’aula “Pagano” del tribunale di Potenza, sii tratta infatti di uno dei processi con il maggior numero di imputati nella storia del tribunale del capoluogo lucano.
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Per l’occasione, l’aula è stata allestita in modo da ospitare un gran numero di avvocati e di imputati, con banchetti e sedie, e due schermi aggiuntivi per seguire le varie fasi dell’udienza. Come scrive il portale d’informazione potenzanews.net, l’inchiesta per associazione a delinquere, falso, corruzione e truffa, iniziò nel 2010 dalla segnalazione di un ispettore della Pubblica Istruzione su alcune anomalie nelle presenze in aula degli studenti e su alcuni esami. Dagli atti, a partire dal 2006, sarebbe emerso un sistema che permetteva agli studenti di arrivare al diploma senza seguire le lezioni in aula, falsificando quindi atti e registri. Secondo quanto emerso dalle indagini, in questi istituti si iscrivevano anche giovani provenienti da altre zone d’Italia.
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