Ancora denunce per falsi titoli dichiarati da dipendenti scolastici: stavolta, come riporta Il Gazzettino, a finire nel mirino della Guardia di Finanza di Treviso sono stati 25 membri del personale ATA, che hanno esibito diplomi fasulli, concessi da “diplomifici” della Campania, scavalcando illecitamente, nella graduatoria generale, i candidati in regola.
Con questo espediente si sono garantiti un contratto di lavoro in diverse scuole trevigiane, nel biennio 2018-2020. Gli indagati (collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici) sono già stati licenziati e ora dovranno rispondere penalmente di falsità ideologica. Un reato punito con la reclusione fino a due anni.
L’indagine condotta dalla guardia di finanza di Treviso, è una costola dell’operazione “101 e lode” del 2021. In quell’occasione erano state smascherate ben 101 persone che avevano esibito titoli falsi al concorso indetto dal Miur per l’assunzione di personale scolastico. Diplomi e qualifiche erano stati rilasciati da due istituti paritari campani.
Dalle indagini era infatti emerso che tali istituti, gestiti da “faccendieri” orbitanti nel mondo delle scuole private, non erano altro che meri “diplomifici” e non, quindi, plessi scolastici attivi nell’erogazione di regolari attività didattiche. A tre anni di distanza sono emerse altre 25 posizioni irregolari, sfociate nelle denunce.
Qualche giorno fa, proprio il giorno prima dell’avvio degli esami di maturità 2024, è stato reso noto l’esito dell’ispezione ministeriale sui cosiddetti “diplomifici” dopo l’inchiesta di Tuttoscuola. A vedere revocato il loro status di scuole paritarie sono stati ben 47 istituti.
I controlli hanno riguardato 70 scuole paritarie di II grado in Campania (40), Lazio (15) e Sicilia (15). Per 47 di queste le direzioni scolastiche regionali hanno già avviato le procedure per la revoca della parità. Ecco le motivazioni alla base di questa decisione, riportate da Il Corriere della Sera:
Numero di aule insufficienti per accogliere tutte le classi attivate e/o arredi insufficienti in relazione agli studenti iscritti; mancato rispetto dei quadri orari delle discipline degli indirizzi di studio e in alcuni casi eliminazione totale di alcune discipline; mancanza dei laboratori, dell’azienda agraria nel percorso tecnico agrario, delle cucine e delle derrate alimentari nei percorsi enogastronomici; assenza del curricolo di educazione civica; funzionamento di più classi quinte collaterali con alto tasso di studenti residenti fuori regione (fino al 90%) dei quali non è dichiarato il domicilio vicino alla scuola ai fini di una regolare frequenza scolastica; personale docente privo di abilitazione e persino del titolo di accesso per l’insegnamento delle discipline; difformità delle ore di servizio indicate nei contratti individuali di lavoro rispetto alle prestazioni lavorative risultanti dai documenti di assegnazione alle classi; grave inosservanza delle disposizioni vigenti in materia di esami di idoneità ed esami integrativi; lacune e incongruenze nella tenuta dei registri cartacei ed elettronici che minano la veridicità di quanto attestato.
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