Home Ordinamento scolastico Diplomifici. Fino a 10mila euro per un diploma

Diplomifici. Fino a 10mila euro per un diploma

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Esiste una rete di diplomifici che sfornano ogni anno migliaia di pergamene per i concorsi pubblici; e siccome fanno una sorta di servizio sociale, online pubblicano annunci sorprendenti come quello di rilasciare il certificato senza bisogno di frequenza scolastica e i pochi giorni, il tempo necessario per i timbri.

L’indagine è stata effettuata da Tuttoscuola che insiste però nel sottolineare che “è il sistema con le sue regole a consentire storture indecenti”, tant’è che sul web si trova di tutto, compresi indirizzi e località monitorabili direttamente nelle “street view” di Google map.

E sarebbero tante le scuole fasulle paritarie che avrebbero addirittura messo in atto una sorta di “turismo diplomante”, riconoscibile dal fatto che improvvisamente questi Istituti, a ridosso degli esami di stato, decuplicano gli iscritti al quinto anno con una impennata che è arrivata a uno stratosferico +166%. Con punte paradossali.

In ogni caso queste scuole paritarie dal diploma facile sarebbero una quota minoritaria, ma concentrate in una roccaforte: “Il 90,5% dei 10.941 nuovi iscritti sono in istituti paritari della Campania. Il 6,3% in istituti del Lazio. Il 3,2% in istituti della Sicilia”, in sintesi: su 356 paritarie in Campania quelle finite nel dossier sono 82. Quasi uno su quattro. 

Evidente la violazione di legge sulla frequenza per almeno tre quarti dei giorni di lezione messa in atto dai diplomifici la cui clientela è pronta a pagare, stando ai tariffari on-line, “una cifra compresa tra i 1.500 e i 3.000 euro, più una tassa d’iscrizione che va da 300 a 500 euro. Per gli esami di idoneità, il prezzo varia tra i 1.500 e i 3.000 Euro. Per il diploma di maturità la retta media è 2.500-4.500 Euro. Ma ci sono casi in cui si arriva a 8.000 o addirittura a 10.000…”.

Lo stato, fa notare Tuttoscuola, “Sembra abbia rinunciato alla lotta contro i diplomi facili, azzerando o quasi i controlli”; e infatti negli anni “90 gli ispettori che facevano le verifiche “erano 696. Ne sono rimasti in servizio solo 24. Alcuni prossimi alla pensione. Ai quali si aggiungono 59 dirigenti tecnici con incarichi triennali che dovrebbero vigilare su circa 8 mila istituzioni scolastiche statali e circa 12 mila paritarie. Ottantatré ispettori per 20 mila scuole… Nel Regno Unito gli ispettori sono circa 2 mila (inclusi quelli part-time), in Francia circa 3 mila”.

D’altra parte il fiorire di tante scuole private aveva anche come suo presupposto imprescindibile un incremento notevole dei controlli, proprio per evitare aberrazioni come questo, che uccide il merito e i sacrifici di migliaia di studenti, mentre finisce l’epoca degli ispettori e pure quella dei dirigenti tecnici, la cosiddetta terza gamba del sistema di valutazione delle scuole. 

E dentro questo quadro così desolante, spunta fuori l’antica richiesta di togliere il valore legale del titolo di studio, perché non garantisce la preparazione, come “la certificazione legale di un insegnante non garantisce la sua qualità: tutti ricordiamo gli insegnanti davvero bravi avuti nella nostra carriera scolastica così come quelli pessimi, eppure erano tutti insegnanti certificati dallo Stato”.