Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e il Comandante Generale della Guardia di finanza Andrea De Gennaro hanno sottoscritto oggi al Ministero un Protocollo d’intesa per il contrasto ai “diplomifici”, già annunciato lo scorso dicembre.
Diplomifici, rafforzata collaborazione con la Guardia di Finanza
La collaborazione avviene nell’ambito del Piano straordinario di verifica della permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità scolastica negli istituti autorizzati ad attivare corsi di Scuola secondaria di II grado, avviato dal MIM. Il Ministero rafforzerà così la prevenzione e il contrasto delle irregolarità.
Il nuovo accordo rappresenta il consolidamento di una collaborazione già in essere tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Guardia di finanza che da anni operano, fianco a fianco, in un progetto teso a promuovere la legalità economica, con percorsi formativi nelle scuole.
Valditara entusiasta
“Oggi compiamo un ulteriore passo nel contrasto ai diplomifici, ovvero a scuole che non svolgono vera attività formativa, violano la legge e danneggiano gli studenti. Danneggiano altresì il buon nome delle scuole paritarie che sono nella grande maggioranza istituzioni serie. Il Piano straordinario che abbiamo attivato per vigilare sul rispetto dei requisiti richiesti per la parità scolastica viene reso ancor più efficace da questa collaborazione con la Guardia di finanza, che ringrazio. Allo stesso tempo, prosegue la nostra azione legislativa per eliminare le storture che hanno permesso la nascita del fenomeno dei ‘diplomifici’ e per affermare la cultura della legalità nell’istruzione”, ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara.
L’indagine
L’indagine effettuata da Tuttoscuola insiste nel sottolineare che “è il sistema con le sue regole a consentire storture indecenti”, tant’è che sul web si trova di tutto, compresi indirizzi e località monitorabili direttamente nelle “street view” di Google map.
E sarebbero tante le scuole fasulle paritarie che avrebbero addirittura messo in atto una sorta di “turismo diplomante”, riconoscibile dal fatto che improvvisamente questi Istituti, a ridosso degli esami di stato, decuplicano gli iscritti al quinto anno con una impennata che è arrivata a uno stratosferico +166%. Con punte paradossali.
In ogni caso queste scuole paritarie dal diploma facile sarebbero una quota minoritaria, ma concentrate in una roccaforte: “Il 90,5% dei 10.941 nuovi iscritti sono in istituti paritari della Campania. Il 6,3% in istituti del Lazio. Il 3,2% in istituti della Sicilia”, in sintesi: su 356 paritarie in Campania quelle finite nel dossier sono 82. Quasi uno su quattro.
Evidente la violazione di legge sulla frequenza per almeno tre quarti dei giorni di lezione messa in atto dai diplomifici la cui clientela è pronta a pagare, stando ai tariffari on-line, “una cifra compresa tra i 1.500 e i 3.000 euro, più una tassa d’iscrizione che va da 300 a 500 euro. Per gli esami di idoneità, il prezzo varia tra i 1.500 e i 3.000 Euro. Per il diploma di maturità la retta media è 2.500-4.500 Euro. Ma ci sono casi in cui si arriva a 8.000 o addirittura a 10.000…”.
Lo stato, fa notare Tuttoscuola, “Sembra abbia rinunciato alla lotta contro i diplomi facili, azzerando o quasi i controlli”; e infatti negli anni “90 gli ispettori che facevano le verifiche “erano 696. Ne sono rimasti in servizio solo 24. Alcuni prossimi alla pensione. Ai quali si aggiungono 59 dirigenti tecnici con incarichi triennali che dovrebbero vigilare su circa 8 mila istituzioni scolastiche statali e circa 12 mila paritarie. Ottantatré ispettori per 20 mila scuole… Nel Regno Unito gli ispettori sono circa 2 mila (inclusi quelli part-time), in Francia circa 3 mila”.
D’altra parte il fiorire di tante scuole private aveva anche come suo presupposto imprescindibile un incremento notevole dei controlli, proprio per evitare aberrazioni come questo, che uccide il merito e i sacrifici di migliaia di studenti, mentre finisce l’epoca degli ispettori e pure quella dei dirigenti tecnici, la cosiddetta terza gamba del sistema di valutazione delle scuole.
E dentro questo quadro così desolante, spunta fuori l’antica richiesta di togliere il valore legale del titolo di studio, perché non garantisce la preparazione, come “la certificazione legale di un insegnante non garantisce la sua qualità: tutti ricordiamo gli insegnanti davvero bravi avuti nella nostra carriera scolastica così come quelli pessimi, eppure erano tutti insegnanti certificati dallo Stato”.
Piano straordinario di vigilanza: cosa prevede
Il piano straordinario di vigilanza prevede l’intensificazione dei controlli da parte dei collegi ispettivi. Questi ultimi stanno accertando, in particolare presso alcune realtà della Campania, del Lazio e della Sicilia, il possesso dei requisiti di legge per il riconoscimento e il mantenimento dello stato di scuola paritaria, verificando tra l’altro che gli studenti frequentino con regolarità le attività didattiche, che siano rispettate le procedure amministrative e contabili, che vengano attivati i percorsi di istruzione previsti dall’ordinamento scolastico e che siano stati sottoscritti regolari contratti di lavoro per docenti e personale ATA.