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Diplomifici, Giuliani difende le scuole pubbliche: danno più garanzie, le paritarie spesso hanno docenti senza titoli e abilitazione

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“I numeri parlano chiaro, le carenze ci sono, e con i fondi Pnrr si sono evidenziate ancora di più. Nelle scuole mancava l’aspetto dell’adeguamento tecnologico. Con il Pnrr il 99% delle scuole si è adeguato. Se a questo sommiamo il fatto che alle paritarie insegnano docenti senza i titoli richiesti la dice lunga sulla valenza dei titoli erogati dalle scuole”, queste le parole del direttore della Tecnica della Scuola, Alessandro Giuliani, rilasciate a Radio Cusano oggi, 18 giugno, alla luce dell’esito, reso noto stamattina, dell’ispezione del ministero dell’Istruzione e del Merito riguardante i cosiddetti “diplomifici, ossia scuole paritarie che operano in modo irregolare e erogano diplomi in maniera “facilitata”.

“Non dobbiamo essere qualunquisti”

“Non dobbiamo essere qualunquisti: ci sono delle scuole paritarie di buon livello. Dobbiamo differenziare le private e le paritarie. Queste ultime fanno parte dell’istruzione pubblica, rilasciano diplomi equipollenti alle statali, le private no. Le paritarie si devono quindi adeguare e hanno alcuni doveri da rispettare, come le aule adeguate, avere un numero di alunni definito per classe, e altro. Tutto deve essere autorizzato da un Usr. In caso di difformità intervengono gli ispettori”, ha aggiunto Giuliani, facendo un quadro completo evidenziando la differenza tra scuole paritarie e private.

Ed ecco alcune parole sui sovvenzionamenti statali: “Lo Stato spende circa 600 milioni di euro per le paritarie. La maggior parte dei soldi è ceduta alle scuole del primo ciclo. Le famiglie pagano comunque una retta. Periodicamente abbiamo assistito a degli scandali, non è la prima volta. Questo fenomeno va avanti sul filo del rasoio da tanti anni, stavolta il ministro ha preso di petto la situazione, come sta facendo spesso, inviando gli ispettori”.

“In molti casi, per fare alcuni lavori, avere il diploma è indispensabile, acquisirlo anche con queste modalità permette di raggiungere lo scopo. Questo è lo spazio in cui si muovono queste situazioni”, ha spiegato.

“Gli studenti delle scuole che si sono viste revocare la parità saranno dirottati in istituti viciniori, paritari o pubblici. Il danno è grande. Chi ha acquisito già il diploma? Bisogna vedere le situazioni di volta in volta, potrebbe arrivare addirittura una revoca”, questa la previsione del nostro direttore.

Valditara revoca lo status di paritarie a 47 scuole

Come sappiamo il capo del dicastero di Viale Trastevere Giuseppe Valditara ha revocato lo status di scuole paritarie a 47 istituti.

I controlli hanno riguardato 70 scuole paritarie di II grado in Campania (40), Lazio (15) e Sicilia (15). Per 47 di queste le direzioni scolastiche regionali hanno già avviato le procedure per la revoca della parità. Ecco le motivazioni alla base di questa decisione, riportate da Il Corriere della Sera:

Numero di aule insufficienti per accogliere tutte le classi attivate e/o arredi insufficienti in relazione agli studenti iscritti; mancato rispetto dei quadri orari delle discipline degli indirizzi di studio e in alcuni casi eliminazione totale di alcune discipline; mancanza dei laboratori, dell’azienda agraria nel percorso tecnico agrario, delle cucine e delle derrate alimentari nei percorsi enogastronomici; assenza del curricolo di educazione civica; funzionamento di più classi quinte collaterali con alto tasso di studenti residenti fuori regione (fino al 90%) dei quali non è dichiarato il domicilio vicino alla scuola ai fini di una regolare frequenza scolastica; personale docente privo di abilitazione e persino del titolo di accesso per l’insegnamento delle discipline; difformità delle ore di servizio indicate nei contratti individuali di lavoro rispetto alle prestazioni lavorative risultanti dai documenti di assegnazione alle classi; grave inosservanza delle disposizioni vigenti in materia di esami di idoneità ed esami integrativi; lacune e incongruenze nella tenuta dei registri cartacei ed elettronici che minano la veridicità di quanto attestato.