Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti
Intervenuto alla conferenza stampa congiunta con le altre sigle sindacali (Uil Scuola, Snals e Flc Cgil), il segretario generale della Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio spiega i punti della legge di bilancio che i sindacati contestano:
“Non credo che ci siamo opposti alle riforme ma le riforme non ci sono state, solo delle toppe del Governo. Ci sono stati interventi incompetenti negli anni. È ovvio che ci sia bisogno di formazione per i docenti, ma non viene stanziato un centesimo. Il dipendente non deve avere oneri, vogliono stabilire quella miseria di 210 milioni e si inventano la dedizione. Veniamo da una serie di contratti che hanno stabilito aumenti per tutti. Si è creata la forbice non solo sugli stipendi europei ma anche rispetto agli altri dipendenti pubblici. Questa legge di bilancio è un’umiliazione, dobbiamo intraprendere delle forme di lotta”.
“Siamo stufi di sentire promesse, abbiamo una diminuzione sostanziale delle retribuzioni. La scuola non viene considerata al Governo, è un fatto grave. Abbiamo avuto la pandemia e tutti i politici si sono affrettati ad affermare che la scuola in presenza è essenziale, ma degli interventi nessuna traccia. Anziché fare riforme, la politica interviene a peggiorare le cose. La legge di stabilità è una legge di 33 miliardi ma non si trova un solo miliardo sulla scuola. La risposta è interrompere le relazioni sindacali, di indire questa giornata di sciopero e partire con una serie di azioni di lotta. Siamo pronti a deporre le armi se ci fosse un segnale da parte del Governo”.
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