Quale valore ha oggi la progettazione di classe? Ha ancora senso farla? Ne parliamo con i nostri esperti di didattica nel corso della diretta della Tecnica della Scuola Live di giorno 6 settembre, ore 16:30. Ospiti la dirigente scolastica Anna Maria Di Falco e il professore Giovanni Morello. Conduce Carla Virzì.
Una progettazione didattico-educativa ben fatta aiuterebbe molto studenti e docenti nel loro lavoro di apprendimento e insegnamento. Eviterebbe ai docenti di navigare quasi costantemente “a vista”, di perdere la focalizzazione sugli obiettivi da raggiungere, di operare prevalentemente “in solitario” e senza un approccio di squadra alle varie situazioni di apprendimento degli alunni.
Il punto, però, è che la progettazione non raramente viene concepita e vissuta come una sorta di adempimento formale da ottemperare, un sostanziale corpo estraneo al vero processo dell’insegnamento. Questa distorta visione di fondo, che relega la progettazione a poco più che a mera e asfittica “burocrazia”, non è tuttavia immotivata: ha le sue radici nel fatto che, almeno in Italia, non si è mai sviluppata una vera e propria cultura della progettazione scolastica, come è dimostrato dal fatto che quanto viene prodotto dai docenti in tal senso (dal solo coordinatore di classe, molto spesso) non è quasi mai oggetto di confronto e di dialogo fra i docenti stessi della classe e fra loro ed i dirigenti scolastici e in tanti casi non costituisce neanche un banale “promemoria” per la vera e propria azione didattica. Qualcosa di scritto e di, sostanzialmente, dimenticato.
Il processo della progettazione, anziché costituire una mappa preventiva su come orientarsi nella complessità dell’universo educativo e formativo, rimane così sulla carta e diventa, esso stesso, carta, fra le tante. Non è un caso che, quando si parla di progettazione, si intende quasi sempre il prodotto finale, il progetto (la carta, appunto), piuttosto che il processo complessivo di analisi, valutazione, previsione, ideazione, selezione, costruzione, dialogo e decisione che ha generato o avrebbe dovuto generare quel progetto.
Questi argomenti sono approfonditi anche nell’ambito del percorso formativo della Tecnica della Scuola Insegnare per lasciare il segno, un progetto con unità formative di 25 ore.
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