Oggi alle 15 question time alla Camera con i ministri Bianchi, Franceschini e Patuanelli. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, risponde a interrogazioni sulle iniziative per ridurre il fenomeno delle classi sovraffollate, al fine di garantire il rispetto delle misure di distanziamento sociale e un’efficace didattica per gli studenti (Fusacchia- Misto-Maie – Psi-Facciamoeco); sulle iniziative volte a salvaguardare e valorizzare in ambito scolastico il progetto educativo «Bimbisvegli» (Fornaro – Leu); sulla possibilità di derogare all’uso della mascherina nelle aule scolastiche e intendimenti in ordine alla gestione dei casi di contagio e della quarantena negli istituti scolastici (Lollobrigida – FdI).
Le interrogazioni
FUSACCHIA, FIORAMONTI, MURONI, LOMBARDO e CECCONI. – Al Ministro dell’istruzione:
secondo stime del Ministero dell’istruzione, le classi sovraffollate corrispondono al 2,9 per cento del totale e sono concentrate nelle grandi città, a scapito della didattica e del mantenimento delle misure di distanziamento sociale;
il calcolo delle percentuali delle cosiddette «classi pollaio» non tiene conto della presenza di studenti con bisogni speciali;
secondo Tuttoscuola sono 14 mila le classi sovraffollate, in duemila scuole frequentate da circa 382 mila studenti e 25 mila insegnanti, mentre secondo Cittadinanzattiva sono quasi 17 mila classi con oltre 25 alunni, di cui più della metà sono scuole secondarie di secondo grado;
diversi media hanno denunciato situazioni di sovraffollamento che non consentono una ripresa delle lezioni in presenza continua ed in sicurezza, così come ogni giorno arrivano segnalazioni di scuole in difficoltà da ogni parte d’Italia: dall’Enrico Tosi di Busto Arsizio all’Istituto superiore Battisti di Velletri, dall’Istituto Uruguay plesso Ungaretti di Roma all’Istituto superiore ad indirizzo nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento;
all’avvio del secondo anno scolastico dopo l’inizio della pandemia, diversi presidi si vedono costretti ad alternare didattica in presenza e a distanza, pur non registrando un alto numeri di contagi, a causa del sovraffollamento delle classi, dell’impossibilità di mantenimento del distanziamento e della mancanza di adeguati sistemi di aerazione;
gli interventi risultano ancora insufficienti ad assicurare dappertutto una didattica in presenza in ambienti in cui è possibile mantenere il distanziamento sociale e ciò potrebbe comportare lo sviluppo di nuovi focolai da COVID-19 ed il ritorno alla didattica a distanza;
nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti interventi per ridurre il rapporto alunni per classe;
più in generale, al netto del COVID-19, classi troppo numerose non sono adeguate alla didattica necessaria per la preparazione e il pieno sviluppo di bambine, bambini, ragazze e ragazzi al giorno d’oggi;
nonostante le rassicurazioni fornite dal Governo sulla ripresa dell’anno scolastico, ad oggi ancora molte scuole lamentano l’assenza di supplenti annuali e di insegnanti di sostegno, circostanza che incide gravemente sulla già complessa situazione dei plessi sovraffollati;
risulta insufficiente la dotazione dell’«organico di fatto» che consentirebbe seppure temporaneamente la costituzione di classi meno sovraffollate –:
quali iniziative intenda adottare per ridurre nell’immediato i tanti casi di classi sovraffollate e per rivedere a regime i parametri per la composizione delle classi, così da avere strutturalmente una scuola in sicurezza e una didattica capace di accompagnare al meglio la crescita di studentesse e studenti.
(3-02498)
(21 settembre 2021)
FORNARO. – Al Ministro dell’istruzione:
a Serravalle d’Asti, frazione del comune di Asti, c’è una piccola scuola primaria pubblica nella quale, da quattro anni, si attua la metodologia «Bimbisvegli»: un approccio educativo ideato da Giampiero Monaca in cui si impara come funziona il mondo grazie alla natura, alla maieutica e alla coscientizzazione dei bambini al loro ruolo di giovani cittadini. Senza cattedre, l’arredo è pensato in chiave educante, senza compiti obbligatori a casa, per abituare alla serietà ed efficacia sul lavoro in orario scolastico. Questo progetto di didattica outdoor, modello di scuola aperta, diffusa, cooperativa e finalizzata alla maturazione di una coscienza critica e di cittadinanza attiva, si avvale del supporto del comitato scientifico di «Bimbisvegli» e dell’Università degli studi di Macerata. C’è un’intensa relazione con la comunità locale, con le attività sociali e con i migranti territoriali;
la scuola di Serravalle è assurta agli onori della cronaca nazionale quando la dirigenza scolastica ha deciso di cambiare alcune regole, vietando, ad esempio, l’attività all’aria aperta a più di 400 metri dall’istituto, proibendo ai bambini di togliersi le scarpe all’ingresso. Il conflitto, purtroppo, si è addirittura inasprito, nonostante nel gennaio 2021 «Bimbisvegli» sia stato considerato un modello educativo da cui prendere esempio dallo stesso Ministero dell’istruzione;
per scelta della dirigenza scolastica «Bimbisvegli» non fa parte del piano triennale dell’offerta formativa della scuola primaria di Serravalle d’Asti del V circolo didattico. Eppure all’arrivo del maestro Giampiero Monaca a Serravalle nel 2017 c’erano 21 iscritti. Oggi sono 60 gli alunni iscritti da altrettante famiglie, a patto che il progetto «Bimbisvegli» possa essere attuato;
nonostante uno sciopero della fame durato oltre 60 giorni, una raccolta di firme da parte di genitori e cittadini e che l’esperienza «Bimbisvegli» sia stata presentata tra le 25 realtà migliori durante il Festival dell’innovazione scolastica, a Valdobbiadene, ritenendo superato il livello di mutilazione del progetto, il maestro Monaca si è autosospeso, ma il resto dell’equipe di docenti vuole continuare a sperimentare e attuare il progetto «Bimbisvegli» –:
se non ritenga utile adottare le iniziative di competenza per salvaguardare il metodo «Bimbisvegli» inserendolo tra le realtà di valorizzazione delle avanguardie educative e pedagogiche della scuola italiana, restituendo all’offerta «Bimbisvegli» l’integrità che permetterebbe l’attuazione trasversale di questo approccio su tutte le classi.
(3-02499)
(21 settembre 2021)
LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, GIOVANNI RUSSO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Ministro dell’istruzione:
nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo pochi giorni prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, il Ministro interrogato ha ventilato la possibilità che all’interno di classi scolastiche composte da alunni tutti vaccinati possa essere derogato l’obbligo di indossare la mascherina;
tale affermazione ha destato profondo sconcerto, posto che una simile determinazione significherebbe un’inutile esposizione al rischio contagio da parte degli alunni, considerato che, notoriamente, il vaccino impedisce l’aggravarsi della malattia ma non ne impedisce né, tantomeno, ne limita la diffusione;
inoltre, una simile misura appare incompatibile con il rispetto della privacy degli alunni e potrebbe esporre i ragazzi non vaccinati a fenomeni di discriminazione;
quanto annunciato dal Ministro interrogato ha trovato in disaccordo anche il mondo scientifico, del quale numerosi esponenti hanno ricordato come gli ambienti chiusi espongano a un rischio di trasmissione e che l’Italia non è ancora «fuori dal rischio con le nuove varianti che hanno effetti molto più forti del virus dell’inizio della pandemia»;
dall’inizio dell’anno scolastico, appena una settimana fa, sono decine le classi in tutta Italia costrette a sottoporsi alla quarantena per la presenza di uno o più alunni positivi e la misura prospettata dal Ministro interrogato causerebbe un incremento di tali eventi, con le evidenti ripercussioni negative sul buon andamento scolastico degli studenti –:
sulla base di quali evidenze scientifiche il Ministro interrogato abbia ipotizzato la possibilità di derogare all’uso delle mascherine nelle aule scolastiche, in contrasto con tutte le evidenze scientifiche e con il parere degli esperti, e in che modo intenda gestire i casi di contagio e la quarantena negli istituti scolastici.