Da oggi attive le nuove regole del protocollo anti Covid nelle scuole. Con NOTA 1218 del 6 novembre “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico”, il Ministero dell’Istruzione ha fornito alcune indicazioni operative di maggiore chiarimento.
Il dirigente scolastico, in questa nuova versione del protocollo, viene caricato di ulteriori responsabilità? Ne parliamo nell’appuntamento della Tecnica della Scuola Live, oggi 8 novembre alle ore 16. Ospiti l’avvocato esperto di normativa scolastica Dino Caudullo, il dirigente scolastico Francesco Ficicchia e il presidente dell’Anp Antonello Giannelli.
La principale novità – spiega la nota tecnica del Ministero – sarebbe costituita dal fatto che i «contatti scolastici» sono sottoposti a sorveglianza con testing e devono, dunque, effettuare test diagnostici secondo le tempistiche indicate nel documento tecnico e predisposte dal DdP.
E precisa: se il risultato è negativo tali contatti scolastici possono rientrare a scuola; se invece è positivo, non possono rientrare a scuola e devono informare il DdP, che a sua volta informa tempestivamente il dirigente scolastico/referente scolastico Covid-19.
Insomma, al dirigente verrebbe lasciata ben poca discrezionalità, secondo il documento ministeriale, che riassume i compiti del Ds così come segue.
Il dirigente scolastico, o un suo delegato:
Il dirigente scolastico individua come “contatti scolastici”:
Quanto alle condizioni del rientro a scuola, il documento scioglie anche il nodo relativo ai dati sulla valutazione dello stato vaccinale degli studenti e del personale scolastico:
Insomma la quarantena differenziata (7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati) non è questione che verrà trattata dal dirigente scolastico, ma disposta dal Dipartimento di Prevenzione che valuterà chi fare rientrare e chi no.
In sintesi, il dirigente si limiterebbe (quando necessario) a disporre la quarantena, le autorità sanitarie a definirne la durata. Questo perché l’eventuale positività o negatività al Covid di un contatto sottoposto a testing non viene comunicata dal soggetto in questione direttamente al dirigente scolastico, ma all’autorità sanitaria che si fa carico di valutare il da farsi, autorizzando o meno questo soggetto al rientro a scuola.
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