Lo schema di direttiva sui criteri di utilizzo dei fondi della legge 440/97 è approdato anche in Commissione Istruzione del Senato dove è stata presentata – non senza qualche imbarazzo – dal relatore di maggioranza Francesco Bevilacqua.
Il senatore del Pdl ha dovuto infatti far presente ai colleghi presenti in commissione (“con rammarico”, precisa il resoconto della seduta) che lo stanziamento complessivo è ulteriormente sceso rispetto all’anno precedente (da 140,5 milioni di euro a circa 129) anche se “la riduzione non è pesante come l’anno passato (quando era diminuito di 45 milioni”).
Il senatore ha attribuito il taglio di risorse “alla difficilissima congiuntura economica in atto”, ma in realtà va rilevato che tale riduzione stava scritta già nella legge finanziaria per il 2009.
Il relatore, si legge ancora nel resoconto, “esprime stupore per la soppressione dell’obiettivo relativo alla valorizzazione delle eccellenze”; Bevilacqua, anzi, ha manifestato qualche dubbio sul fatto (da noi già rimarcato in un precedente articolo) che sono stati cancellati i fondi per la valorizzazione del merito degli studenti attraverso, per esempio, procedure oggettive di valutazione finalizzate all’erogazione di borse di studio e l’avvio di progetti pilota per la valutazione delle competenze. E proprio per questo ha formalmente invita il Governo “a motivare il proprio orientamento.”
Ma c’è di più: il senatore Bevilacqua ha persino registrato “una contraddizione fra la contrazione delle risorse e l’affermazione di principio a favore di un potenziamento della formazione in lingua inglese dei docenti di scuola primaria”, sollecitando pertanto il Governo “a fornire delucidazioni in proposito”.
Non è piaciuto al senatore del Pdl neppure il taglio di risorse sulla voce dell’educazione alla cittadinanza, praticamente dimezzata rispetto allo scorso anno.
La presentazione fatta dal relatore di maggioranza prefigura forse l’espressione di un parere favorevole ma con numerose osservazioni, legate non solo alla esiguità delle risorse stanziate ma anche alle modalità di distribuzione dell’intero stanziamento.
E se sul primo aspetto (risorse scarse) la responsabilità è collegiale del Governo, sulla seconda questione le “colpe” sono da attribuirsi solamente al Ministro e ai suoi uffici.
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