Inizia nei prossimi giorni presso la Commissione Cultura della Camera l’iter parlamentare dello schema di direttiva ministeriale sul fondo della legge 440 del 1997 destinato all’arricchimento e all’ampliamento dell’offerta formativa.
Il provvedimento dovrà acquisire il parere delle Commissioni per poter poi essere emanato dal Ministro.
Lo scorso anno la procedura era andata parecchio per le lunghe tanto che – a tutt’oggi – le scuole non hanno ancora ricevuto i fondi stanziati per il 2009.
Lo stanziamento per il 2010 ammonta a poco meno di 129 milioni di euro, 11 in meno rispetto al 2009.
Quasi tutte le voci che compongono il “pacchetto” hanno subito riduzioni più o meno consistenti.
I fondi per le attività di educazione alla salute, di educazione ambientale e di educazione alla cittadinanza passano così da 15 milioni di euro a 7.400.000 (erano 27 milioni nel 2007 e 20milioni nel 2008); restano invariati i 10milioni per l’handicap e i 5milioni per le paritarie.
Per l’istruzione professionale resta gli stessi 30milioni dello scorso anno, mentre le attività di formazione e aggiornamento vengono incrementate in modo significativo anche per consentire la prosecuzione del piano di formazione sulla lingua inglese per i docenti della primaria.
Spariscono del tutto gli 8milioni per i programmi di promozione alla lettura, e vengono ridimensionati in modo drastico i fondi per progetti sull’educazione scientifica e sul’insegnamento della lingua italiana.
Per la valutazione degli apprendimenti si passa da un milione e mezzo a 5milioni, i fondi per l’innovazione tecnologica salgono da 2milioni a 4milioni e mezzo e si passa da 2 a 2,5 milioni per l’editoria digitale.
Alle scuole verrà assegnata la somma complessiva di 30milioni di euro, 20 destinati all’ampliamento dell’offerta formativa e 10 alle attività di aggiornamento e formazione: a conti fatti 3mila euro in media per ogni istituzione scolastica.
I 10milioni assegnati alle scuole per la formazione corrispondono più o meno a 10euro per ogni dipendente, un po’ poco davvero per far fare alla scuola italiana quel salto di qualità che il Ministro vorrebbe.
C’è da augurarsi che, per lo meno, la direttiva venga emanata in tempi brevi in modo da consentire alle scuole di ottenere in tempo i finanziamenti.
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