Una dirigente di una scuola musicale, una dipendente amministrativa, avrebbe usato oltre 200mila euro che erano nelle casse della cooperativa per motivi personali. Come riporta La Repubblica la donna, 30 anni, utilizzava la carta di credito e i conti della scuola in piena autonomia perché godeva della fiducia della presidenza. In più l’amministrativa intascava anche i soldi delle iscrizioni degli alunni.
L’ex dipendente amministrativa, chiamata a rispondere di appropriazione indebita, ha ammesso le sue responsabilità e patteggiato una condanna di un anno e 4 mesi di reclusione. La pena è stata sospesa. La donna aveva già versato alla cooperativa Scuola musicale Giudicarie 50 mila euro, ma erano stati ritenuti insufficienti dai soci.
Ora infatti l’istituto musicale avanza una richiesta di risarcimento in sede civile per un ammanco intorno ai 200.000 euro, ma che dai riscontri successivi sarebbe lievitato molto di più. Il denaro delle rette della scuola di musica, come riporta Fanpage.it, veniva speso per biglietti aerei, fiori, tende, giocattoli, zaini firmati e persino per rifare i pavimenti di casa.
Abbiamo parlato di un caso simile qualche mese fa, quando un’indagine della Guardia di Finanza ha fatto emergere una situazione agghiacciante: una Dsga, direttrice dei servizi generali e amministrativi, dell’Istituto comprensivo di Villa Estense, in provincia di Padova, ha dirottato sul suo conto personale 83.640,43 euro, soldi che la scuola avrebbe invece dovuto versare a vari fornitori.
La donna ha agito così ben 76 volte. Il suo modus operandi era semplice: al posto di inserire il codice iban delle aziende a cui la scuola doveva dei soldi, inseriva il suo. Il meccanismo era questo: mentre i mandati di pagamento e le relative distinte, firmate anche dal dirigente scolastico, riportavano i nominativi e le coordinate bancarie dei legittimi creditori – fornitori, consulenti, famiglie – i corrispondenti file in formato “.xml” (generati dal programma di contabilità Argo Bilancio) inviati alla banca indicavano quale beneficiario il nominativo della Dsga, nonché l’addebito sul conto corrente postale a lei intestato.
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