La dirigente scolastica del liceo Dini di Pisa, è finita nell’occhio del ciclone in seguito alle accuse dei propri studenti. Secondo questi ultimi, la preside non avrebbe accettato il percorso di transizione di uno studente del suo istituto. La vicenda è venuta fuori durante una protesta dei ragazzi che, oltre a far emergere problemi come la carenza di aule, in un incontro con la Provincia, hanno denunciato di frequentare una scuola poco inclusiva, poiché era stata negata l’attivazione di una carriera alias a un ragazzo transessuale (la carriera alias permette di sostituire il nome anagrafico con quello nuovo).
Da qui le due diverse posizioni nella vicenda. Da un lato gli studenti che sostengono come la dirigente si sia inizialmente opposta per poi dichiarare che la scuola non era pronta e il progetto avrebbe potuto “turbare la sensibilità di un gruppo di docenti” e parlando di “percorso di sensibilizzazione dei docenti”.
Dall’altra quella della dirigente che al ‘Corriere della Sera’ ha dichiarato di essersi trovata di fronte a una situazione nuova quando ha ricevuto la richiesta dello studente e della famiglia, di aver informato il Consiglio di classe e che, come da accordi con la famiglia, si usasse il nome scelto dal minore. La preside ha anche ammesso che il corpo docente non è stato coinvolto, al fine di tutelare la privacy dello studente. La scuola si occuperà dell’accompagnamento al percorso attraverso figure di sistema per l’inclusione e per le pari opportunità, già presenti nell’istituto. Da qui l’impegno preso con gli studenti sull’attivazione della carriera alias per lo studente (discussa nel Collegio dei docenti del prossimo 13 dicembre).
Non sono mancate le reazioni alla vicenda. Il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso prende le difese della dirigente parlando di “aggressione mediatica subita dalla Ds e di solidarietà nei confronti di chi, legittimamente, esprime dubbi e riserve riguardo al modo più opportuno di trattare la questione della percezione di genere in ambito educativo”.
Di visione opposta Sinistra Italiana che attraverso il segretario nazionale Nicola Fratoianni, critica la posizione del sottosegretario Sasso: Il sottosegretario Sasso che interviene sulla vicenda del liceo di Pisa dove uno studente e la sua famiglia sono stati ostacolati nel percorso di transizione parla per caso a nome del ministero dell’Istruzione? Lo chiedo al ministro Bianchi che dovrebbe dire una parola chiara. Sarebbe grave se fosse la posizione del governo. In caso contrario, come penso, sono solo parole inconsistenti e piene solo di propaganda e pregiudizi. E quindi – conclude Fratoianni – assolutamente inutili.”
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